Tecniche Nuove propone ai farmacisti ospedalieri la collana Professione Farmacista Ospedaliero: un tour in video-pillole, un percorso di approfondimento strutturato in brevi video lezioni di veloce fruizione, ciascuna dedicata a un tema specifico e curata da autorevoli professionisti del mondo della farmacia ospedaliera. La prima collana ha come titolo: “Evoluzione della Farmacia Ospedaliera: opportunità e criticità”.
Il progetto si avvale di un board scientifico composto dalla dott.ssa Emanuela Omodeo Salé, direttore di Farmacia dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e del Centro Cardiologico Monzino, dal dott. Alberto Costantini, direttore di Farmacia dell’ASL di Pescara e dal dott. Ugo Trama, direttore di Farmacia dell’ASL Napoli 1, ai quali è stata affidata la supervisione editoriale del progetto.
Scopri le video-pillole e i relativi autori.
1) Paziente e farmacista ospedaliero: la riconquista di un rapporto (autore: Emanuela Omodeo Salé – IEO, Milano)
2) Precauzioni standard e precauzioni basate sulla trasmissione in era Covid: il ruolo del farmacista ospedaliero (autore: Giovanna Mainardi – ASST Valleolona, Busto Arsizio, VA)
3) Ruolo del Farmacista Clinico nella sperimentazione clinica di Fase I (autore: Caterina Donati – IRST di Meldola)
4) Ruolo del FO e modelli per l’aderenza terapeutica (autore: Alberto Costantini – ASL Pescara)
5) Rischio clinico e Percorsi di Qualità (autore: Giuseppina Fassari – Garibaldi di Nesima CT)
6) Tecnica farmaceutica, divisibilità delle compresse (autore: Elena Agostino – Careggi FI)
7) Terapie effettuate secondo legge 648/96 e 94/98: esperienze a confronto tra benefici e rischi (autore: Nicola Nigri – Dipartimento di Assistenza Farmaceutica Usl Umbria 2 PO Foligno)
8) Il packaging dei farmaci per una migliore aderenza e persistenza terapeutica (autore: Ernestina Faggiano – Azienda Ospedaliera Universitaria di Bari)
9) Evoluzione della farmacia ospedaliera: opportunità e criticità (autore: Antonietta Ferraro – Azienda Ospedaliera Cardinale Panico di Tricase)
Caterina Donati, responsabile della Struttura Semplice Laboratorio di Farmacia Oncologica dell’Istituto Tumori della Romagna, ci parla in questo video-pillola del ruolo del farmacista ospedaliero negli studi clinici di fase 1.
La Determina AIFA sui requisiti minimi richiesti alle strutture sanitarie che desiderano avvicinarsi alle sperimentazioni cliniche di fase 1 prevede che le strutture autocertifichino la presenza di tali requisiti ad AIFA, che a sua volta opererà ispezioni di verifica prima di confermare l’autorizzazione alla conduzione di detti studi.
La Determina AIFA chiarisce altresì la necessità, per poter condurre studi di fase 1, della presenza nella struttura ospedaliera di un locale dedicato alla ricezione, conservazione e gestione del farmaco e che sia accessibile solo a personale autorizzato.
AIFA identifica quindi il personale che deve essere presente in una unità clinica di fase 1, che nello specifico deve essere formato sulle Good Clinical Practice: oltre a un direttore medico, un medico farmacologo e vari medici con competenze specifiche, è richiesta la presenza di una figura laureata in Farmacia o CTF che sia dedicata alla gestione del farmaco sperimentale.
È richiesta infine l’esistenza di una procedura operativa standard per la gestione del farmaco sperimentale.
La dott.ssa Donati passa poi a descrivere le difficoltà che si presentano nelle sperimentazioni di fase 1, che emergono proprio nella gestione degli studi stessi e che sono legate, tra l’altro, alla parte preliminare della conoscenza del farmaco, proprio perché in questa fase molte informazioni (es. tossicità) non sono ancora disponibili.
Per queste ragioni la stessa formazione e informazione del personale è altrettanto delicata (lo sponsor della sperimentazione clinica, per evitare possibili incompatibilità, può chiedere di lavorare – sia in allestimento sia in somministrazione – con materiali specifici, che magari non si è abituati a utilizzare nella pratica clinica).
La corretta conservazione del farmaco è un aspetto non meno importante per evitare criticità. Sempre in ragione della scarsa conoscenza che si ha del farmaco in questa fase, si richiede di conservarlo, in via precauzionale, a -20 o -80°C, ma non è detto che tutte le Unità di Farmacia Ospedaliera siano dotate di questi frigoriferi.
Una strategia utile in tal senso è sfruttare la fase di valutazione del rischio, passaggio multidisciplinare necessario in cui coinvolgere anche il farmacista ai fini di una ottimale gestione del rischio.
Professione Farmacista Ospedaliero – tour in video-pillole è un progetto realizzato con un contributo non condizionante di