Secondo stime fornite dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, il tumore del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i casi di tumore diagnosticati nel mondo in un anno, il che lo pone al terzo posto per incidenza dopo il tumore al seno e il tumore al polmone.
In Italia si parla di circa 43.700 nuovi casi all’anno: circa 20.282 nelle donne e 23.420 negli uomini (fonte: I numeri del cancro 2020), numeri che parlano di un’incidenza in diminuzione, per lo più grazie allo screening. Tuttavia, sono in aumento casi di tumore al colon-retto in soggetti under 50, quindi non contemplati dallo screening di prevenzione.
Diminuisce anche la mortalità: la maggioranza dei pazienti viene individuata alle fasi iniziali del tumore e ciò rende più semplice trattarlo. Ma come? Esistono diverse forme di tumore al colon-retto e ognuna ha una via di cura d’elezione, ma in linea generale se il cancro è agli esordi, si procede per via chirurgica per eliminarlo dal corpo. Prima e dopo l’intervento si hanno cicli di chemioterapia o radioterapia. Più di recente si è iniziata a studiare l’associazione tra cancro al colon-retto e microbiota intestinale.
È noto che uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di questa forma oncologica è la dieta, in particolare se ricca in grassi animali e povera di frutta e verdura. Ora sappiamo anche che una disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica presente nel tratto enterico, può favorire la crescita tumorale.
In particolare, sembra che i pazienti affetti da questo tumore presentino una riduzione della specie Lactobacillus reuteri: i ricercatori lo hanno scoperto analizzando le feci di pazienti con cancro del colon-retto e di modelli murini di malattia.
Se manca Lactobacillus reuteri viene a diminuire a livello intestinale anche il suo metabolita, ovvero la reuterina, molecola che è stata associata alla riduzione della crescita tumorale.
Sembra infatti che questa sostanza induca l’ossidazione di specifiche proteine tumorali e inibisca la biogenesi ribosomiale e la translazione proteica. Queste le premesse di uno studio statunitense.
Gli autori si sono quindi chiesti se la somministrazione di Lactobacillus reuteri esogeno e il riequilibrio del microbiota intestinale possano, in qualche modo, giocare a favore della guarigione dei pazienti. I risultati dello studio sono positivi: il trattamento con questo lattobacillo ridurrebbe la crescita del tumore colon-rettale.
Gli autori concludono che mantenere un microbioma intestinale sano può giocare un ruolo preventivo nella formazione del tumore, oltre che favorire il buon esito del percorso terapeutico.
Se queste prime indicazioni venissero confermate, si potrebbe quindi pensare di aggiungere l’assunzione di Lactobacillus reuteri alle indicazioni di cura date ai pazienti. Questo lattobacillo è attualmente sotto studio clinico anche per il trattamento di altre patologie, tra cui asma, colite e infezione da Helicobacter pilori.
(Lo studio: Reuterin Produced by a Healthy Microbiome Inhibits Colon Cancer Growth. Cancer Discov. 2022 Jan 7. doi: 10.1158/2159-8290.CD-RW2022-003. Epub ahead of print. PMID: 34996777)
Stefania Somaré