Carenze, indisponibilità dei farmaci, mancate forniture ospedaliere, strumenti e azioni per il tracciamento dei prodotti medicinali e contrastarne le frodi.

Sono alcuni degli ambiti, analizzati e discussi, nel corso della presentazione del report Il ruolo della filiera healthcare per il Servizio Sanitario Nazionale”, redatto con la collaborazione di esperti di Fondazione GIMBE quali Nino Cartabellotta, presidente; Marco Mosti, direttore operativo, Alessandro Brega, dirigente farmacista ASL 4 Liguria; Elena Cottafava, segretario generale e Roberto Luceri, capo ufficio stampa.

Il rapporto è stato finanziato da Consorzio Dafne, Community B2b no profit di riferimento per tutti gli attori della filiera healthcare.

Le indisponibilità dei farmaci

Possono avere carattere temporaneo o permanente, essere determinate a monte da diversi fattori: irreperibilità del prodotto, problemi di produzione, provvedimenti regolatori, aumento della domanda, emergenze sanitarie o criticità nelle forniture, tutte ascrivibili al titolare AIC.

Vero è che le carenze, raggruppando sotto questo concetto di riduzione delle scorte di magazzino, indisponibilità, mancata produzione, rappresentano una della maggiori criticità della filiera healthcare con importanti ricadute economico-sanitarie: per la salute della persona-paziente, specie se affetto da malattia cronica, bisognosa di continuità, terapeutica; per il sistema obbligato ad affrontare spese non trascurabili per la gestione di complicanze; per il Sistema Sanitario Nazionale sull’orlo della crisi in termine di sostenibilità assistenziali alla popolazione che invecchia.

Le azioni per tutelare l’intero eco-sistema healthcare dal rischio di carenze ci sono, lo sottolinea chiaramente il Rapporto, e fanno riferimento in primis alle banche dati e alle relazioni di aggiornamento costante sull’indisponibilità e sulle carenze di specifiche terapie prodotte da AIFA e pubblicate sul proprio portale.

L’agenzia indica, infatti, laddove possibile anche la soluzione farmacologica sostitutiva: l’analisi al 20 ottobre 2023 riportata nel volume, evidenzia per l’89% (3.137) dei medicinali interessati da indisponibilità di alternative terapeutiche, consentendo invece per il restante 11% (374) l’importazione del farmaco dall’estero.

«La conoscenza da parte di tutta la filiera distributiva di strumenti, come per esempio la lista dei farmaci temporaneamente carenti dell’AIFA – commenta Brega – insieme al rispetto delle norme che regolamentano i principi del settore farmaceutico, considerato in primis un servizio pubblico, permettono di tutelare la salute della collettività garantendo la disponibilità e l’accessibilità alle terapie».

La tracciabilità del farmaco

Contraffazione, distrazione dal monitoraggio delle tracciabilità di un farmaco, sono ulteriori rischi e criticità cui è esposto un prodotto medicinale ma che la filiera ha saputo fronteggiare.

L’Italia è infatti dotata di sistema di controllo diffuso dei farmaci sul territorio, che comprende tra le azioni implementate la registrazione univoca dei soggetti coinvolti nella distribuzione dei medicinali, per esempio i siti logistici autorizzati che alimentano la Banca Dati Centrale dell’AIFA, meccanismi di identificazione delle confezioni, il bollino farmaceutico e l’imminente serializzazione prevista dalla Direttiva Europea Anticontraffazione (Falsified Medicines Directive), la completa tracciabilità basata sul monitoraggio elettronico delle movimentazioni, dal sistema produttivo lungo tutta la catena distributiva.

Azioni che sinergicamente hanno reso la filiera più sicura, rafforzando le misure di contrasto delle possibili frodi. A vantaggio del paziente e ancora una volta dell’intero sistema.