L’intervento educativo del farmacista nel trattamento della batteriuria asintomatica

Batteriuria (immagine: Steven Fruitsmaak, Wikipedia)

La batteriuria asintomatica (asymptomatic bacteriuria, ABU) è una condizione piuttosto comune caratterizzata da colonizzazione batterica delle vie urinarie in assenza di segni e sintomi riferibili a un’infezione.

La batteriuria asintomatica ha un’incidenza variabile, con una prevalenza maggiore nei soggetti diabetici e negli anziani istituzionalizzati, e viene trattata in modo inappropriato fino al 50% dei casi. Una gestione corretta della batteriuria è innanzitutto determinata da una diagnosi adeguata.

Al contrario della batteriuria sintomatica, la batteriuria asintomatica preclude la diagnosi di infezione attiva del tratto urinario (urinary tract infection, UTI) per la quale vi è indicazione di terapia antibiotica. Spesso, tuttavia, la distinzione tra queste due condizioni viene equivocata, aumentando il rischio di trattamento inappropriato della batteriuria asintomatica.

A oggi, le linee guida raccomandano lo screening ed il trattamento con antibiotici in donne gravide e soggetti candidati a procedure invasive urologiche, con potenziale danno alla mucosa. Al di fuori di queste categorie, la terapia antibiotica non ha dimostrato beneficio nel prevenire infezioni sintomatiche o ridurre episodi ulteriori di batteriuria asintomatica.

Background

Il trattamento inappropriato della batteriuria asintomatica comporta un utilizzo superfluo di antibiotici ed un conseguente aumento degli eventi avversi e delle spese sanitarie, senza benefici addizionali. La causa è verosimilmente multifattoriale, ma è stata principalmente associata a carenze nelle conoscenze di chi prescrive la terapia, bias conoscitivi ed esami delle urine anormali.

Molti studi sono stati finalizzati a ridurre l’incidenza della batteriuria asintomatica nei pazienti ricoverati in ospedale o degenti nelle case di cura. Tuttavia, la gestione inappropriata di questa condizione spesso comincia in unità d’emergenza per poi continuare in regime di ricovero.

In un’unità d’emergenza l’analisi delle urine è eseguita di routine e le anomalie accidentali del test, che rappresentano potenziali batteriurie, sono spesso male interpretate come infezioni acute senza una valutazione formale dei sintomi.

Inoltre, la distinzione tra batteriuria “asintomatica” e “sintomatica” è maggiormente equivocata in unità di emergenza, dove una vasta gamma di sintomi, tra cui un alterato stato mentale e la febbre, possono essere erroneamente attribuiti ad infezioni del tratto urinario.

Scopo

Lo scopo dello studio di James e Lopez è stato determinare gli effetti derivanti da un intervento educativo del farmacista ospedaliero per migliorare la gestione della batteriuria asintomatica in unità di emergenza.

Materiali e metodi

Uno studio retrospettivo è stato condotto in un unico centro traumatologico di primo livello per valutare gli effetti di un programma educativo finalizzato a ridurre il tasso di batteriurie asintomatiche gestite in modo inappropriato nell’unità di emergenza.
Nel mese di Novembre 2016 è stato implementato un programma educativo con i seguenti obiettivi:

  • descrivere l’incidenza del trattamento inappropriato di batteriuria asintomatica nel sistema sanitario
  • enfatizzare le conseguenze dell’uso inappropriato di antibiotici per il trattamento della batteriuria asintomatica
  • istruire a una corretta gestione della batteriuria asintomatica secondo le linee guida vigenti e i dati riportati in letteratura, sottolineando di evitare l’impiego di antibiotici in soggetti non appartenenti a specifiche categorie (donne gravide e soggetti candidati a resezione transuretrale della prostata o procedure invasive urologiche con potenziale danno alla mucosa).

Il programma educativo è stato implementato dal farmacista ospedaliero e prevedeva un opuscolo informativo sulla batteriuria asintomatica ed un algoritmo per la valutazione corretta delle analisi delle urine anormali. Entrambi gli strumenti sono stati utilizzati per istruire il personale medico ed infermieristico attraverso discussioni in prima persona, e-mail e distribuzione degli opuscoli informativi nei luoghi frequentati da personale sanitario.
Per valutare l’efficacia del programma educativo, i tassi di trattamenti inappropriati pre-intervento (agosto 2016) e post-intervento (gennaio 2017) sono stati determinati attraverso un’analisi retrospettiva e comparati tramite test del Chi Quadrato.

Risultati

Nell’analisi sono stati inclusi 268 pazienti (134 per gruppo) ricoverati in unità d’emergenza con esame delle urine anormale e per i quali è stato prescritto un antibiotico per il trattamento di un’infezione del tratto urinario. In totale, 84 pazienti (31,3%) avevano una batteriuria asintomatica impropriamente gestita come infezione.

Dopo l’intervento educativo è stata riscontrata una diminuzione del 16,5% della frequenza di pazienti con batteriuria asintomatica trattata in modo non appropriato con antibiotici rispetto al periodo pre-intervento (23,1% versus 39,6%, p=0,004), nonostante tassi di ricoveri simili tra i due gruppi.

Take home message

Gli autori dello studio descrivono un programma educativo, coordinato dal farmacista ospedaliero, efficace per migliorare la gestione della batteriuria asintomatica in unità di emergenza.

Lo studio identifica nel farmacista ospedaliero una risorsa educativa valida per prevenire l’utilizzo superfluo di antibiotici, riducendo il conseguente rischio di sviluppare eventi avversi e prevenendo l’incremento della spesa sanitaria.

Articolo recensito
Impact of a pharmacist-driven education initiative on treatment of asymptomatic bacteriuria. Am J Health Syst Pharm. 2019 Mar 11.

Autori
James D, Lopez L.

PubMed link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30854546

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