La tecnologia a 360° a supporto del farmacista ospedaliero

Emanuela Omodeo Salé, direttrice Farmacia Ospedaliera Istituto Europeo di Oncologia direttrice Farmacia Ospedaliera Centro Cardiologico Monzino Milano

C’è stato a Bari nel mese di aprile un convegno interessante promosso da SIFO che ha affrontato un argomento molto attuale: “Terapie digitali: un’opportunità per l’assistenza domiciliare del paziente cronico”.

Le terapie digitali sono dei veri e propri interventi curativi che, mediante le tecnologie, sono in grado di trattare o gestire una patologia. In Italia sono poco conosciute e stanno cominciando ad affacciarsi, ma rappresenteranno certamente nuove opportunità di cura per il paziente, offrendo nuove potenzialità al mondo clinico, scientifico e istituzionale.

Come i farmaci tradizionali, le terapie digitali sono sottoposte a severi studi clinici prima dell’approvazione e dell’autorizzazione all’immissione in commercio, con l’unica differenza che queste si basano su app digitali, intelligenza artificiale e algoritmi piuttosto che sulla chimica e sulla biologia.

Lo scopo di questo convegno è stato porre l’attenzione su queste terapie, ancora poco diffuse in Italia, e fornire una formazione di base al personale sanitario che da qui ai prossimi anni dovrà gestire, valutare o predisporre capitolati di gara di questi innovativi dispositivi tecnologici, che rappresentano senz’altro un’opportunità per migliorare le cure dei pazienti cronici, ma a oggi le conoscenze di questi nuovi strumenti tecnologici sono poco diffuse tra i professionisti sanitari stessi.

Quindi noi farmacisti ci troveremo a dover fare i conti con questo nuovo scenario, che probabilmente per i giovani colleghi non rappresenterà una criticità mentre per quelli meno giovani, come me, potrebbero esserlo.

Mi sono poi imbattuta, leggendo alcune pubblicazioni, su uno studio molto interessante dal titolo “Applicazione di deep learning per la classificazione automatizzata delle raccomandazioni fornite dai farmacisti ospedalieri durante la revisione delle prescrizioni dei farmaci” e anche qui la tecnologia fa da padrona su un’attività che, però, ancora vede l’intelligenza umana del professionista al servizio del paziente.

L’obiettivo del lavoro, realizzato da farmacisti ospedalieri francesi, era che le raccomandazioni per migliorare le terapie fossero proposte avanzate dai farmacisti durante il processo di revisione delle prescrizioni per affrontare l’uso non ottimale dei farmaci. Le raccomandazioni erano generate quotidianamente come documenti di testo, ma raramente venivano reimpiegate oltre il loro utilizzo primario per allertare prescrittori e operatori sanitari. Se i dati sulle raccomandazioni fossero stati più facili da riassumere, avrebbero potuto essere utilizzati retrospettivamente per migliorare le garanzie per una migliore prescrizione. L’obiettivo di questo lavoro era predisporre un algoritmo di deep learning per la classificazione automatizzata delle raccomandazioni per valorizzare la grande quantità di dati sulle raccomandazioni stesse.

Per facilitare l’analisi delle raccomandazioni, è stato quindi implementato un sistema di classificazione automatizzato utilizzando il deep learning che raggiungesse prestazioni rispettabili. Questo strumento ha potuto aiutare a evidenziare retrospettivamente il significato clinico delle revisioni giornaliere dei farmaci eseguite dai farmacisti clinici ospedalieri.

Quindi sicuramente dovremo prepararci a un futuro digitalmente agguerrito, dove però credo che l’intelligenza umana dovrà saper creare il giusto equilibrio tra cure digitali e umanizzazione delle cure.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui