Arrossamento, prurito intenso, vescicole, desquamazione. La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle molto frequente e colpisce circa il 10% degli adulti e il 25% dei bambini. Un problema da non sottovalutare visto che, almeno nei casi più gravi, può compromettere la qualità della vita.
«La patologia ha un forte impatto fisico, sociale, psicologico ed emotivo, con conseguenti isolamento, insonnia, depressione, stress, stigma sociale», conferma Mario Picozza, presidente dell’Associazione nazionale dermatite atopica (Andea). Per fortuna oggi per trattare questo disturbo nelle forme moderata e severa c’è un’arma in più. Si tratta di upadacitinib, un inibitore orale della janus chinasi (Jak), selettivo e reversibile, che ha di recente ricevuto il via libera dall’European medicines agency (Ema) per i pazienti con più di 12 anni.
Studi solidi
L’approvazione europea è supportata dai risultati di un programma globale di fase 3, composto da tre studi (Measure Up 1, Measure Up 2 e AD Up) per un totale di oltre 2.500 pazienti. La sperimentazione ha valutato l’efficacia e la sicurezza della molecola, in monoterapia e in associazione con corticosteroidi topici, dimostrando che il farmaco, alla dose di 15 o 30 milligrammi, garantisce, rispetto al placebo, un rapido e significativo miglioramento della clearance cutanea e una riduzione del prurito alla sedicesima settimana, che si sono mantenuti fino alla cinquantaduesima.
Tra le reazioni avverse che si sono verificate più comunemente, si annoverano infezione del tratto respiratorio superiore, acne, herpes simplex, cefalea, aumento della creatinfosfochinasi ematica. Quella della dermatite è la quarta indicazione per la quale il medicinale è stato approvato in Europa, avendo già ricevuto il semaforo verde per le forme attive di artrite reumatoide da moderata a grave, artrite psoriasica, spondilite anchilosante.
Ora tocca all’Italia
Gli esperti italiani hanno accolto con favore l’approvazione della Commissione europea, auspicando che la molecola possa presto ricevere l’ok per questa indicazione anche dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che nel dicembre del 2020 aveva già dato il proprio assenso per il trattamento dell’artrite reumatoide.
«Si tratta di un farmaco dotato di una notevole rapidità di azione sia sul prurito che sulle lesioni cutanee», rende noto Francesco Cusano, presidente dell’Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi), mentre Ketty Peris, presidente della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica estetica e di malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), aggiunge: «I medici hanno bisogno di terapie innovative come questa per aiutare i pazienti a trattare e gestire meglio una patologia che è complessa e multifattoriale».
Nel frattempo, il produttore prosegue con le ricerche. In particolare, sono in corso studi di fase 3 che riguardano artrite reumatoide, dermatite atopica, artrite psoriasica, spondiloartrite assiale, morbo di Crohn, colite ulcerosa, arterite a cellule giganti, arterite di Takayasu.
Paola Arosio