Tumori ginecologici, novità dal congresso ASCO

Durante il congresso dell’American Society of Oncology (ASCO) si è molto parlato degli avanzamenti farmacologici, e non solo, nel trattamento dei tumori ginecologici. Numerosi gli studi in evidenza, tra i quali uno condotto dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma.
Si tratta di un lavoro osservazionale retrospettivo su 309 pazienti con carcinoma sieroso di alto grado dell’ovaio trattate con chemioterapia neoadiuvante (NACT) prima dell’intervento chirurgico. Questo studio evidenzia che le pazienti con ottima risposta (CRS3) al trattamento, che ricevono in più un mantenimento con inibitori PARP, sopravvivono molto più a lungo di tutti gli altri sottogruppi analizzati.

Gli autori concludono, quindi, che una paziente che ottenga un CRS3 risponda meglio ai PARPi rispetto alle altre, che abbia una mutazione in BRCA o in BRCAwt. Ma non solo. Lo studio mette anche in evidenza che le pazienti che ottengono un CRS3 hanno spesso un deficit della ricombinazione omologa (test HRD positivo): ciò suggerisce che il test CRS sia surrogato del test HRD. Ipotesi che è ancora al vaglio dei ricercatori.
Sempre il Policlinico Gemelli è coordinatore di un altro studio presentato durante il congresso ASCO 2023, Selly, condotto in collaborazione con altre realtà italiane.

Si tratta di uno studio prospettico multicentrico che valuta la fattibilità, il tasso di rivelamento e l’accuratezza diagnostica del linfonodo sentinella (SLN) nel predire lo stato patologico del linfonodo pelvico in donne con carcinoma ovarico in fase iniziale. 141 le pazienti coinvolte, tutte con presunto tumore ovarico epiteliale di stadio I-II, per la precisione.

Il congresso è stato occasione per sintetizzare le tante novità in arrivo nell’ambito dei tumori ginecologici.
Per esempio, di sono riportati i risultati dello studio internazionale Mirasol, di fase III, nel quale si valuta l’efficacia di un coniugato anticorpo-inibitore dei microtubuli, mirvetuximab soravtansine, nel trattamento di donne con tumore ovarico in fase avanzata e resistente al platino, con elevata espressione del recettore per i folati sulle cellule tumorali.

Lo studio evidenzia che questa cura, nella specifica popolazioni di pazienti, riduce il rischio di progressione e aumenta la sopravvivenza di almeno sei mesi.
Contemporaneamente, pensando a pazienti con tumore ovarico in stadio avanzato, senza mutazione BRCA e con HRD +/-, lo studio internazionale di fase III, DUO-O, dimostra che l’accoppiata olaparib e durvalumab prolunga la PFS.
I risultati dello studio di fase III Keynotr-826, condotto su pazienti con tumore persistente della cervice, recidivante o metastatico che non si può operare né sottoporre a radioterapia, dimostra che l’uso di pembrolizumab in prima linea, insieme alla chemioterapia, prolunga la sopravvivenza anche di 28 mesi, riducendo il rischio di morte del 37%.

Questi sono solo alcuni degli studi riportati durante il congresso, riassunti dal prof. Giovanni Scambia, direttore scientifico di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e ordinario di Ginecologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma, quali sono le principali novità emerse da questa edizione e i contributi presentati dalla scuola di Fondazione Policlinico Gemelli.

(Gli Studi:
1) Claudia Marchetti, Raffaella Ergasti, Filippo Maria Capomacchia, Diana Giannarelli, Carolina Maria Sassu, Gian Franco Zannoni, Giovanni Scambia, Anna Fagotti. The role of Chemotherapy Response Score (CRS) in the decision making process for advanced high grade serous ovarian cancer patients undergoing neoadjuvant chemotherapy. Congresso ASCO 2023
2) Camilla Nero, Nicolò Bizzarri, Stefano Di Berardino, Francesca Sillano, Giuseppe Vizzielli, Francesco Cosentino, Virginia Vargiu, Pierandrea De Iaco, Myriam Perrone, Enrico Vizza, Benito Chiofalo, Stefano Uccella, Fabio Ghezzi, Luigi Carlo Turco, Giacomo Corrado, Diana Giannarelli, Tina Pasciuto, Anna Fagotti, Giovanni Scambia. Detection rate and diagnostic accuracy of sentinel-node biopsy in early stage ovarian cancer: A prospective multicentre study (Selly). Congresso ASCO 2023)