In Italia il tumore alla prostata è il tipo di tumore più diffuso tra gli uomini, con circa 41 mila diagnosi stimate solo nel 2023 e un totale di 564 mila pazienti lungo lo Stivale. I percorsi terapeutici utilizzati variano a seconda del grado di pericolosità del tumore stesso: quando questo sia già ormonosensibile e in fase avanzata, se non addirittura metastatica, ci si rivolge alla terapia ormonale che punta a ridurre il testosterone, responsabile della crescita tumorale.

Fino a poco tempo fa le strade possibili erano 2, entrambe caratterizzate da un alto rischio di effetti collaterali: l’uso degli agonisti LHRH o antagonisti del recettore del GnRH. Oggi è possibile rivolgersi a un altro farmaco, relugolix, che ha ottenuto la rimborsabilità dall’Agenzia Italiana del Farmaco.

Caratteristiche di relugolix

Relugolix è un antagonista orale non peptidico del recettore GnRH. Già il fatto che venga assunto via bocca è un vantaggio rispetto alle altre terapie possibili, che devono essere iniettate: ciò assicura maggiore autonomia al paziente e annulla le reazioni avverse al sito di iniezione.

Inoltre, permette l’assunzione al proprio domicilio, che si associa spesso a maggiore serenità per il paziente e i suoi caregiver. Rispetto alle soluzioni più tradizionali, questo farmaco agisce molto rapidamente riducendo da subito la quantità di testosterone circolante.

Questa sua caratteristica «permette di evitare i flare, cioè l’esacerbazione dei sintomi legati al tumore alla prostata – come dolore e disturbi urinari – tipica delle prime settimane di trattamento con gli agonisti LHRH ed evita quindi la somministrazione della terapia per contrastarli», spiega Giuseppe Procopio, Direttore del Programma Prostata e della Oncologia Medica Genitourinaria del Dipartimento di Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Inoltre, il rischio di sviluppare problematiche cardiovascolari scende al di sotto del 54% e, nel momento in cui il farmaco viene interrotto, i livelli di testosterone tornano subito nella norma. C’è poi un ultimo importante vantaggio: non essendo una formulazione a rilascio prolungato, consente una posologia più flessibile e un’opzione per la rapida interruzione del trattamento a causa di intolleranza o effetti collaterali correlati al trattamento. 

Lo studio HERO

Le informazioni sopra riportate derivano in gran parte dagli esiti dello studio regolatorio, HERO, che ha confrontato gli effetti sulla castrazione chimica di relugolix con quelli di uno standard di cura, ovvero l’agonista LHRH leuprolide.

I risultati sono decisivi: entro 15 giorni dall’inizio della terapia con relugolix la quasi totalità dei pazienti del gruppo di studio, 98,7%, aveva raggiunto i livelli di castrazione, mentre nel gruppo di controllo solo il 12%.

Il commento del professor Procopio è molto esaustivo: «con la disponibilità di relugolix possiamo usufruire di un trattamento altamente efficace, che garantisce una soppressione maggiore e più duratura nel tempo rispetto alle opzioni terapeutiche standard, e maggiormente fruibile perché orale. Caratteristiche che ne faranno, per una buona fetta di popolazione di pazienti, l’opzione di scelta». Grazie alla rimborsabilità questo sarà ancora più semplice. 

Studio: Shore ND, Saad F, Cookson MS, George DJ, Saltzstein DR, Tutrone R, Akaza H, Bossi A, van Veenhuyzen DF, Selby B, Fan X, Kang V, Walling J, Tombal B; HERO Study Investigators. Oral Relugolix for Androgen-Deprivation Therapy in Advanced Prostate Cancer.