PharmaMar, affermata in ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci antitumorali di derivazione marina, ha presentato i dati di uno studio di fase II che valuta lurbinectedina in combinazione con irinotecan in pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) recidivato dopo un precedente trattamento a base di platino, in occasione del meeting dell’American Society of Clinical Oncology.

Dal 1986 PharmaMar fa ricerca sull’ecosistema marino per scoprire alternative terapeutiche innovative per malattie gravi, come il cancro, e a tal fine ha investito più di un miliardo di euro dalla sua fondazione.

Dopo aver raggiunto pazienti in tutto il mondo e aver cambiato il paradigma del trattamento del sarcoma, oltre ad avere tre terapie disponibili in commercio, sta attualmente lavorando per migliorare la vita dei pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule, la tipologia più aggressiva di cancro ai polmoni.

Per quanto riguarda questa patologia, i risultati presentati da PharmaMar all’ASCO dimostrano che l’associazione di Zepzelca® (lurbinectedina) e irinotecan produce una sinergia che potenzia l’attività di lurbinectedina, determinando tassi di risposta elevati e duraturi in popolazioni sensibili, con un intervallo libero da chemioterapia superiore a 90 giorni (CTFI> 90 giorni), e resistenti al platino, con un intervallo libero da chemioterapia inferiore a 90 giorni (CTF< 90 giorni).

Particolarmente incoraggianti sono i dati ottenuti nel sottogruppo di 74 pazienti con un intervallo libero da chemioterapia superiore a 30 giorni (CTFI>30 giorni) con un tasso di risposta globale del 52,7% e una durata media della risposta di 7,6 mesi.

Tra i dati dello studio in questo sottogruppo, anche la sopravvivenza globale (OS) è incoraggiante, con una mediana di 12,7 mesi. Il profilo di sicurezza si è dimostrato gestibile con una bassa percentuale di interruzioni del trattamento.

Zepzelca® (lurbinectedina) è un composto sintetico derivato dal tunicato Ecteinascidia turbinata, scoperto da PharmaMar nel Mar dei Caraibi, nel Golfo del Messico e nel Mar Mediterraneo. È approvato in 16 Paesi.
Ha ricevuto l’approvazione accelerata della FDA nel 2020 ed è diventato lo standard di cura per il trattamento di seconda linea in Usa. Attualmente sono in corso studi confirmatori che potrebbero portare all’approvazione anche in Europa.

Uno di questi, Lagoon, consiste in tre bracci, uno dei quali è costituito da lurbinectedina con irinotecan. I risultati presentati all’ASCO rafforzano il razionale per l’inclusione di questa combinazione come braccio sperimentale nello studio di fase III attualmente in corso.