SIFO, l’apertura del congresso 2023

In occasione della cerimonia di inaugurazione del 44° congresso SIFO 2023, ospitato a Roma dal 5 all’8 ottobre, sono stati chiariti i messaggi e punti chiave dell’evento, un’occasione di confronto e di scambio alla ricerca di nuove idee per un futuro che vada nella direzione di innovazione farmaceutica e prossimità di cura. Parole chiave: innovazione, umanizzazione, prossimità.

La medicina e la ricerca negli ultimi anni hanno portato a risultati insperati, complice l’emergenza pandemica Covid-19 che, rimettendo al centro il valore della salute, ha mostrato la centralità della ricerca scientifica e farmaceutica.

“Se non vogliamo rimanere fermi, oggi dobbiamo guardare avanti al mondo post-Covid, alla prossimità delle cure, alla telemedicina, al PNRR”, ha sostenuto il presidente del congresso, Gerardo Miceli Sopo nel corso della cerimonia di inaugurazione.

Un appuntamento che sarà denso di spunti e temi cruciali per il settore con “12 main session e 18 focus session. Da questo congresso ci aspettiamo risposte e idee”, ha sottolineato Alessandra Mecozzi, presidente del comitato scientifico, che ha rimarcato l’importanza della collaborazione multiprofessionale per garantire continuità e umanizzazione delle cure, sicurezza e un accesso appropriato ai farmaci che hanno un impatto enorme sulla vita dei pazienti.

I temi centrali

Il congresso 2023 ruota attorno a 3 parole chiave: innovazione, umanizzazione e prossimità, declinati nei diversi contesti che costituiscono gli assi portanti, le tre aree tematiche: equità di accesso, intesa come assistenza di prossimità e telemedicina; norme, regolamenti e confronti europei; innovazione e nuove terapie, l’area tematica più nutrita, a testimonianza di un settore in continua evoluzione.
Imprescindibili in questo scenario: competenza, cambiamento, multi-professionalità.

SIFO tra presente e futuro

“SIFO è oggi una società scientifica in grado di farsi portavoce di idee e progetti verso le Istituzioni, promotrice di collaborazioni scientifiche che diventeranno il driver tracciante della professione del futuro, protagonista di una rete multiprofessionale e presente sui tavoli collaborativi istituzionali.

Rappresenta circa 3.000 professionisti che stanno diventando figura centrale e di snodo del percorso di cura, e link di congiunzione con le farmacie di comunità replicando il virtuosismo della rete hub and spoke espresso durante il periodo vaccinale Covid-19”. Sono state queste le parole del presidente Arturo Cavaliere, che guardando al futuro ha sottolineato il ruolo cruciale e trasversale del farmacista, punto di snodo del sistema salute e della sua evoluzione digitale.

E proprio sul fronte tecnologico più avanzato, il presidente ha rimarcato come il farmacista ospedaliero sia già attivo in ambiti avanzati come la medicina mutazionale, i Molecolar Tumor Board, nelle terapie avanzate (ATMP) come nel settore dei farmaci orfani per malattie rare, galenica personalizzata, comitati etici. Senza dimenticare la sfida più grande, quella dell’intelligenza artificiale.

“Se saremo bravi a relazionarci con l’intelligenza artificiale, ambito in cui la tecnologia dovrà seguire scelte e strategie lasciate nelle mani dell’uomo, la sfida potrà essere accettata, avendo però in mente un concetto essenziale: l’IA non potrà mai sostituire il tocco umano, l’empatia, la gestione dell’incertezza che resteranno per sempre e solo una prerogativa dell’essere umano”, ha concluso Cavaliere.