Roche Connections, la roadmap e le nuove sfide dell’oncologia

Innovazione, multidisciplinarietà e sostenibilità: sono i tre pilastri che governeranno l’attuale e soprattutto l’oncologia del prossimo futuro, con l’obiettivo di contenere e meglio trattare, con una medicina di precisione e personalizzata, le nuove diagnosi di tumore: 390.700, solo nel 2022, con un incremento stimato in due anni di circa 14.100 casi.

Molte restano le open question su cui si sono confrontati clinici, oncologi, società scientifiche, associazioni pazienti e mondo accademico nel corso dell’evento “Roche Connections: new pathways for oncology” che chiude oggi i lavori a Milano.

L’innovazione

Soluzioni di diagnostica avanzata, tecnologie, terapie innovative: sono alcuni degli strumenti e mezzi che hanno consentito la cronicizzazione di patologie importanti, oncologiche in primis, favorendo nel paziente una migliore qualità di vita, la convivenza con la malattia e una lungo sopravvivenza, e offrendo al clinico opportunità di cura, più efficienti ed efficaci.

Traguardi importanti, ma non ancora sufficienti: la sfida, in un’ottica di sostenibilità ed efficientamento del sistema, è arrivare a garantire ai pazienti oncologici una presa in carico tempestiva, l’ingresso in percorsi di cura diagnostico assistenziali mirati (PDTA), che li accompagnino lungo tutto l’iter terapeutico e nel successivo follow-up.

«Il Piano Oncologico Nazionale (PON)», dichiara Saverio Cinieri, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), «delinea le priorità dell’oncologia di oggi e di domani, facendo leva su una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la riduzione delle recidive della malattia, individuando obiettivi e linee strategiche in coerenza con il Piano europeo contro il cancro.

Gli screening oncologici costituiscono il primo punto, cruciale, su cui agire a più livelli: l’ampliamento delle fasce di età dei programmi già esistenti, l’estensione a nuove patologie oncologiche come il tumore al polmone e la sensibilizzazione dei cittadini.
Sarà, inoltre, importante promuovere nuove tecnologie applicate alla ricerca e all’analisi dei dati dei pazienti, attraverso la creazione di piattaforme condivise a livello nazionale e, auspicabilmente, internazionale».

Interdisciplinarietà

Tecnologica e scientifica: si dilata il concetto di interdisciplinarità, estesa nella gestione del paziente a più figure professionali con diverso retroterra formativo e di expertise e al dialogo interagente di più strumenti e tecnologie.

Un esempio su tutti è l’ambito anatomo-patologico: «Lo studio della morfologia e del DNA», precisa Filippo Fraggetta, presidente SIAPeC (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica), «hanno permesso di approfondire la conoscenza dei tumori mettendo a disposizione diverse opzioni per valutare le alterazioni genetiche dei tessuti.

Tra questi gli NGS (Next generation sequencing), pannelli di profilazione multigenici, ovvero test genetici basati sul sequenziamento massivo parallelo conosciuto, capaci di analizzare più geni contemporaneamente e indirizzare ad eventuali terapie target».

Sostenibilità

Reti Oncologiche Regionali, personalizzazione della cura in funzione delle risposte ai bisogni della patologia e del paziente, promozione dell’oncologia territoriale, incentivazione di progetti come lo smart care (Soluzioni e metodi avanzati di riorganizzazione in sanità) che propongono un cambio di paradigma nel sistema di presa in carico di tutto il percorso di cura, partendo dall’assistenza oncologia extra ospedaliera.

Sono le fondamenta su cui dovrà poggiare l’oncologia del domani, senza prescindere dalla centralità del paziente e dal loro contributo al governo della cura con coinvolgimento anche in studi di real world evidence.

Fondamentali sono e saranno inoltre i patient reported outcome (PROs), un repostory di informazioni sulle condizioni cliniche e sull’esperienza di cura del paziente, realizzati attraverso dei questionari elettronici standardizzati, utili al monitoraggio, per esempio, dell’andamento terapeutico, al potenziale miglioramento dell’aderenza a un trattamento, all’interpretazione dei risultati di studi clinici, a misurare la qualità dei servizi sanitari, con possibili applicazione in futuro anche in ambito regolatorio.

Fra traguardi e necessità

La roadmap è tracciata: prevenzione, screening e diagnostica; multidisciplinarietà; reti, PDTA e molecular tumor board; real world evidence e ricerca; ascolto e centralità del paziente. Sono i cinque ambiti che aprono l’oncologia a nuove sfide.