Rimborsabilità per voraxaze

Efficace nell’eliminare i metaboliti tossici del metatrexato, il farmaco è ora rimborsabile e più facile da utilizzare.

In oncologia il metatrexato viene utilizzato in particolare per il trattamento della leucemia acuta, mostrando efficacia soprattutto nei soggetti pediatrici. Data la sua capacità di inibire la crescita di alcune cellule del midollo osseo, ma anche della cute e di alcuni tumori, questo farmaco si è dimostrato efficace in più studi nel prolungare la sopravvivenza dei pazienti da qualche settimana a 2 anni. Tuttavia, non è esente da effetti collaterali, in particolare a carico della vista, del sistema digerente e dei polmoni. Per ridurre le concentrazioni plasmatiche tossiche di questo farmaco da parte di pazienti con eliminazione ritardata o a rischio di tossicità, si può utilizzare voraxaze, a partire da un’età di 28 settimane.

A base di glucarpidasi, questo prodotto è capace di convertire il metatrexano nei suoi metaboliti inattivi, ovvero DAMPA e glutammato, a loro volta trasformati dal fegato. Ciò che occorre fare, quindi, prima di avviare il trattamento con metatrexano è verificare che il paziente sia in grado di elimare il farmaco… e se non lo è, andrebbe iniziata subito anche la somministrazione di voraxaze, entro 48-60 ore. L’iter è ora facilitato: l’Agenzia Italiana del Farmaco ne ha infatti approvato la rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Alla base di questa riclassificazione ci sono gli esiti di 4 studi in aperto, multicentrici.

Gli studi approvativi

Come accennato, l’efficacia di voraxaze nel favorire la metabolizzazione del metatrexato in pazienti con eliminazione ritardata del farmaco a causa di una insufficienza renale è stata provata da 4 diversi studi multicentrici in aperto, a singolo braccio, riassunti da una post-analisi pubblicata su Pediatric Blood & Cancer (doi: 10.1002/pbc.30506), alla quale hanno partecipato anche la Pediatria della Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca. 86, in tutto, i pazienti coinvolti, di età compresa tra 28 giorni e 25 anni e per tutti la glucarpidasi si è dimostrata efficace nel gestire la tossicità da metatrexato. Effetto collaterale principale, la parestesia.

A questo lavoro si affiancano i dati di un recente studio spagnolo, condotto dal “Niño Jesús University Children’s Hospital” e da “Service La Princesa University Hospital Autonomous University”, entrambi a Madrid. Pubblicato su “eJHaem”, lo studio (doi: 10.1002/jha2.799) si concentra su pazienti pediatrici con problemi renali, sottoposti a terapia ad alta dose di metatrexato e con sviluppo di tossicità, dimostrando che l’assunzione di Voraxaze consente di normalizzare la funzionalità renale ed eliminare il metatrexato.

Sempre nel 2023 è stata pubblicata anche una revisione di letteratura (doi: 10.1080/17425255.2023.2272593), su “Expert Opinion on Drug Metabolism & Toxicology”. Il team coinvolto è polacco, afferente alla Pomeranian Medical University. La revisione conferma l’efficacia della glucarpidasi nel ridurre la tossicità indotta in alcuni soggetti da alte dosi di metatrexato, sia in età pediatrica sia adulta. Grazie a questi e altri lavori è stato possibile ottenere la rimborsabilità del SSN.