Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto del 24 aprile che riduce ulteriormente i termini (stabiliti in dieci anni) per alcune neoplasie rispetto a quelli previsti dalla legge sull’oblio oncologico del 2023, addirittura entro un anno dalla fine delle cure se la diagnosi è precedente al compimento del ventunesimo anno d’età.
Plauso delle 45 associazioni aderenti al Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.
La legge sull’oblio oncologico garantisce alle persone che hanno avuto un tumore il diritto di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, mettendo fine così a discriminazioni e ostacoli nell’accesso a pratiche burocratiche e bancarie e perfino alla possibilità di adozione.
“Accogliamo con immensa soddisfazione questo ulteriore passo avanti della Politica su un tema a noi molto caro e per il quale ci battiamo da almeno un decennio”, afferma Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna ODV e coordinatrice del Gruppo di advocacy.
“La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” – le persone colpite da un cancro devono sopportare un lungo e faticoso percorso di cura e follow-up, è giusto che al termine delle cure quando la malattia è sconfitta, esse possano tornare a vivere come tutti gli altri cittadini italiani e accedere a quelli che sono diritti inalienabili della persona. Ringraziamo i politici e i legislatori sensibili a queste problematiche e auspichiamo di proseguire insieme a loro sulla strada del dialogo proficuo e costruttivo».