Presentati in occasione del Congresso Annuale dell’American Society of Clinical Oncology – ASCO 2022, i dati aggiornati di fase 1-2 dello studio MajesTEC-1 sull’efficacia e la sicurezza di Teclistamab nel mieloma multiplo recidivato o refrattario danno buone speranze ai pazienti.
Buone notizie per i pazienti affetti da mieloma multiplo recidivato o refrattario: in occasione del Congresso Annuale della Società Americana di Oncologia Clinica – ASCO 2022, sono stati presentati da Janssen i risultati aggiornati di efficacia e sicurezza dello studio MajesTEC-1 sull’anticorpo bispecifico Teclistamab, che includono risposte profonde e durature e la sopravvivenza libera da progressione.
Teclistamab
Teclistamab è un anticorpo bispecifico completamente umanizzato IgG4 in fase di sperimentazione, che reindirizza le cellule T e ha come bersaglio sia il BCMA che il CD3.
Il BCMA – antigene di maturazione delle cellule B – è espresso ad alti livelli sulle cellule di mieloma multiplo.
Teclistamab reindirizza le cellule T positive al CD3 verso le cellule di mieloma che esprimono il BCMA per indurre l’eliminazione delle cellule tumorali.
Teclistamab è attualmente in fase di sperimentazione sia come monoterapia sia in combinazione.
Nel 2020 la Commissione Europea e la Food and Drug Administration statunitense gli hanno concesso la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo.
A gennaio 2021 e a giugno 2021 rispettivamente, teclistamab ha ottenuto la designazione PRIority MEdicines (PRIME), da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali, EMA, e la designazione Breakthrough Therapy da parte dell’FDA.
I dati dello studio MajesTEC-1
I dati dello studio di fase 1 e 2 MajesTEC-1 sono stati presentati in occasione del congresso ASCO 2022 e pubblicati sul New England Journal of Medicine. Le richieste di approvazione di teclistamab sono attualmente all’esame delle autorità sanitarie negli Stati Uniti e in Europa.
Lo studio di fase 1/2, multicoorte, in aperto MajesTEC-1 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di teclistamab in pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che hanno ricevuto almeno tre linee di terapia precedenti, tra cui un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.
Il campione coinvolto
A marzo 2022, erano stati trattati 165 pazienti con teclistamab alla dose sottocutanea di Fase 2 raccomandata di 1,5 mg per chilo di peso, preceduta da dosi step-up di 0,06 mg per chilo e 0,3 mg per chilo in entrambe le fasi dello studio.
A un follow-up mediano di 14,1 mesi è stato osservato un tasso di risposta globale del 63% nei pazienti con mieloma multiplo esposto a tripla classe, con una risposta completa o migliore nel 39,4% dei pazienti.
I partecipanti allo studio avevano ricevuto tre o più linee di terapia precedenti, con una mediana di cinque linee precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma, un farmaco immunomodulante e un anticorpo anti-CD38.
La maggior parte dei pazienti era refrattaria alla tripla classe e/o refrattaria all’ultima linea di trattamento. Sebbene i dati sulla durata della risposta non siano maturi, la durata mediana della risposta al momento è di 18,4 mesi e risulta non ancora raggiunta nei pazienti che hanno ottenuto una risposta completa o migliore. Questo suggerisce che le risposte a teclistamab sono state durature e si sono approfondite nel tempo.
La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 11,3 mesi. Gli eventi avversi sono stati per lo più di basso grado e gestibili e non sono stati segnalati nuovi problemi legati alla sicurezza.
Primi risultati della coorte C dello studio MajesTEC-1
Sono stati inoltre presentati i primi risultati della coorte C dello studio MajesTEC-1, che valuta teclistamab nel trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario precedentemente esposti a un trattamento anti-BCMA. Questi pazienti avevano precedentemente ricevuto una mediana di sei linee di terapia, la maggior parte di loro (85%) era refrattaria alla tripla classe mentre il 35% era refrattario ai penta-farmaci.
L’uso di teclistamab dopo una precedente terapia con CAR-T e, ovvero con un anticorpo farmaco coniugato anti-BCMA ha portato a un promettente tasso di risposta in pazienti pesantemente pretrattati. A un follow-up mediano di 12,5 mesi il tasso di risposta globale è stato del 52,5% tra i 40 pazienti che hanno ricevuto teclistamab.
In questi pazienti si è anche osservato un profilo di effetti collaterali tollerabile, senza riduzioni della dose o interruzioni del trattamento per eventi avversi. Nel follow up a 12,5 mesi, 26 pazienti su 40 hanno manifestato infezioni.
Primi risultati relativi alla qualità di vita correlata alla salute
In occasione di ASCO sono stati inoltre condivisi i risultati iniziali di un’analisi sulla qualità di vita correlata alla salute dei pazienti dopo il trattamento con teclistamab. Lo studio ha analizzato le due variabili nello studio MajesTEC-1 in pazienti che avevano ricevuto la prima dose di trattamento entro il 18 marzo 2021.
L’analisi ha ricompreso: la funzionalità – fisica, di ruolo, emotiva, cognitiva, sociale; i sintomi -affaticamento, nausea/vomito, dolore, perdita di appetito, costipazione, diarrea – e la salute generale – mobilità, cura di sé, attività abituali, dolore/disagio, ansia/depressione. Oltre l’80% dei 110 pazienti inclusi nell’analisi degli esiti riferiti dai pazienti ha registrato un miglioramento significativo in almeno una delle scale dei sintomi.
Al 7 settembre 2021, la durata mediana del trattamento è stata di 5,7 mesi e il follow-up mediano di 7,8 mesi. I punteggi relativi allo stato di salute globale sono migliorati significativamente rispetto al basale; lo stato emotivo è migliorato significativamente. È, tuttavia, necessario un ulteriore follow-up per valutare il completo beneficio del miglioramento significativo dei risultati funzionali.
Elena D’Alessandri