Medication Therapy Management come strumento per ottimizzare la terapia e limitare gli eventi avversi in pazienti in Terapia Intensiva

Gli eventi avversi (Adverse Drug Reactions, ADRs) e i problemi farmaco-correlati (Drug Related Problems, DRPs) sono di frequente le cause di ricoveri ospedalieri o di prolungate degenze per molti pazienti.

I DRPs, che spesso sfociano in eventi avversi, potrebbero essere facilmente prevenibili e intercettabili prima che diventino eventi avversi pericolosi per la salute. Questi ultimi, infatti, se da un lato riducono la qualità di vita e aumentano il rischio di morbilità, dall’altro rappresentano un grande costo per il sistema sanitario poiché bisognerà impegnare nuovi farmaci e nuove risorse per limitare i danni causati dai farmaci precedenti.

Questa situazione è particolarmente evidente nel caso dei degenti in terapia intensiva dove i pazienti sono inizialmente ricoverati per motivi che mettono a rischio la loro vita e dove vengono sottoposti a ulteriori cure farmacologiche che conducono spesso a DRPs e ADRs.

Background

Numerosi studiosi sono giunti da tempo alla conclusione che la maggior parte degli eventi avversi e dei problemi farmaco-correlati sono prevenibili semplicemente ottimizzando la terapia farmacologica.

In tal senso, la figura del clinico non può essere la sola protagonista perché il farmacista ospedaliero potrebbe ricoprire un ruolo altrettanto importante nel fornire appropriata consulenza ai clinici al fine di evitare pericolose sovrapposizioni o associazioni di farmaci.

A questo proposito è stato valutato il Medication Therapy Management (MTM) con lo scopo di far analizzare le prescrizioni ad un farmacista ospedaliero e prevenire eventuali DRPs o ADRs con un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e un minor costo della gestione delle terapie.

Scopo

Lo scopo di questo studio è stato quello di raccogliere i dati relativi alle terapie e alle patologie di pazienti in cura presso la terapia intensiva e valutare se MTM possa essere un valido strumento nella gestione dei DRPs e nell’ottimizzazione della terapia farmacologica cui sono sottoposti i degenti per limitare al minimo i danni ai pazienti stessi.

Materiali e metodi

Disegno sperimentale e partecipanti: lo studio, di tipo analitico-interventistico, è stato condotto tra settembre 2015 e aprile 2016 all’interno di un reparto di terapia intensiva di un ospedale brasiliano.

I pazienti hanno un’età superiore ai 18 anni e un ricovero di almeno 24 ore. Sono stati esclusi dallo studio i pazienti ammessi alla terapia intensiva dopo chirurgia dovuta alla presenza di uno specifico reparto per questi soggetti.
Procedura: la metodologia MTM si basa sulla sequenza di diversi momenti: raccogliere informazioni sui pazienti; identificare i DRPs; sviluppare un piano terapeutico con i clinici preposti alla cura dei pazienti; valutare come il paziente risponde al nuovo piano terapeutico. Qualora si registrino DRPs è importante minimizzare il danno al paziente e i costi di intervento.

Parametri: i DRPs sono stati valutati attraverso il Pharmaceutical Care Network Europe (PCNE) mentre per ogni singolo paziente è stato considerato l’età, il sesso, il tempo di ricovero, la causa del ricovero in terapia intensiva, la diagnosi primaria e le comorbidità, la quantità di farmaci assunti e la SAPS3 (Simplified Acute Physiology Score) e SOFA (Sequential Organ Failure Assessment) come valori prognostici.

Risultati

I partecipanti totali allo studio sono stati 162, ammessi in terapia intensiva per diversi motivi (polmonite 18.52%, insufficienza respiratoria 8.02%, e insufficienza cardiaca 6.27%). Gli autori hanno rilevato 220 DRPs con potenziali ricadute negative sulla farmacoterapia del paziente.

Infatti, gli scienziati hanno evidenziato che il 68.64% del DRPs era a rischio di causare eventi avversi di diversa serietà. Le principali cause di DRPs sono state costituite da interazioni tra farmaci (27.73%), inadeguata scelta della dose (13.18%) e somministrazione del farmaco meno appropriato (9.09%) che hanno condotto a interventi sui medici prescrittori nel 78.18% dei casi.

A tal proposito è stata suggerita una variazione della dose nel 24.09%, nuove istruzioni sull’uso del farmaco nel 18.64% e l’interruzione del farmaco nel 18.18% dei casi. L’accettazione della consulenza del farmacista ospedaliero ha permesso di risolvere completamente il 85.91% dei DRPs.

Gli studiosi hanno inoltre constatato che i maggiori problemi farmaco-correlati erano associati a specifici gruppi di farmaci quali gli antibatterici sistemici (22.16%), i farmaci per il sistema cardiovascolare (9.29%) e gli antitrombotici (8.33%).

Il sistema MTM ha permesso l’identificazione di 50 eventi avversi non prevenibili e che hanno coinvolto principalmente complicazioni cardiovascolari (20.0%), alterazioni della glicemia (16.0%) e alterazioni della concentrazione di elettroliti (16.0%).

Take home message

Il lavoro di Martins e colleghi mostra come MTM sia un valido strumento per identificare precocemente i DRPs e prevenire così eventi avversi che possono mettere a rischio la vita del paziente.

Spesso questi episodi avvengono per una scorretta sovrapposizione delle terapie o per un dosaggio farmacologico non appropriato.

Il ruolo del farmacista ospedaliero, attraverso l’utilizzo di MTM, permette sia di risolvere circa l’85% dei DRPs, sia di limitare e ottimizzare la spesa sanitaria necessaria al paziente stesso.

Articolo recensito
“Impact of medication therapy management on pharmacotherapy safety in an intensive care unit” Int J Clin Pharm. 2019 Feb;41(1):179-188

Autori
Renato Rocha Martins, Lunara Teles Silva, Flavio Marques Lopes
PubMed link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30552623

Bibliografia

  1. Pharmaceutical Care Network Europe Foundation. PCNE Classification for drug related problems version 7.0. 2016. http:// www.pcne.org/uploa d/files /152_PCNE_class ifica tion_V7-0.pdf. Accessed 02 Aug 2018
  2. Abdelaziz K, Abdelrahim ME. Identification and categorization of drug-related problems on admission to an adult intensive care unit. Eur J Hosp Pharm. 2015;22:138-41
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  4. Lucca JM, Ramesh M, Narahari GM, Minaz N. Impact of clinical pharmacist interventions on the cost of drug therapy in intensive care units of a tertiary care teaching hospital. J Pharmacol Pharmacother. 2012;3:242-7
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