Leucemia linfatica cronica, rimborsabilità di venetoclax in terapia combinata con obinutuzumab

Leucemia linfatica cronica (fonte: Mary Ann Thompson, Wikipedia)

È stata approvata la rimborsabilità, in Italia, di venetoclax in associazione all’anticorpo monoclonale antiCD20 obinutuzumab, nel trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) di nuova diagnosi, in pazienti naïve (non trattati in precedenza) e non candidabili a immunochemioterapia di prima linea tipo FCR (1).
L’annuncio di AIFA apporta nuove opportunità di cura per questi pazienti difficili.

Il plauso della comunità scientifica

Si amplia la platea di pazienti che possono beneficiare di un trattamento con Venetoclax, rimborsato dal SSN. Impiegato dal 2017 in monoterapia continuata dal 2019 come target therapy chemo-free con una durata fissa di terapia di 2 anni in pazienti recidivati/refrattari sulle evidenze emerse dallo studio MURANO, oggi vede il suo uso estendersi al trattamento in prima linea, ovvero in una terapia a termine – dunque ancora più breve e sostenibile per il SSN – in pazienti con LLC, naïve, non candidabili ad altre chemioterapie. L’approvazione giunge anche a seguito dei risultati dello studio registrativo di fase III, CLL14 (2), condotto su 432 pazienti con le caratteristiche identificate.

«Lo studio», spiega Alessandra Tedeschi, dirigente medico della Struttura Complessa di Ematologia dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, «ha dimostrato il profilo di efficacia e tollerabilità del trattamento combinato venetoclax + obinutuzumab in tutti i sottogruppi di pazienti, compreso in coloro che mostravano caratteristiche genetiche più sfavorevoli. È stato possibile osservare nei pazienti in terapia una riduzione del rischio di progressione di malattia o morte del 65% rispetto al braccio di controllo con chemioimmunoterapia standard con un follow-up mediano di 65 mesi.

Inoltre, più del 75% dei pazienti trattati ha raggiunto risposte profonde, ovvero con malattia minima residua non rilevabile. Questa evidenza ha permesso di prolungare il tempo al successivo trattamento: dopo tre anni di follow-up dalla sospensione di venetoclax, l’81% dei pazienti è risultato libero da terapia, e dunque anche da eventuali eventi avversi correlati, a favore della migliore qualità di vita».

Dunque, con una terapia inferiore a un anno, i pazienti con diagnosi di LLC naive sottoposti al trattamento ottengono una remissione di malattia e una prolungata sopravvivenza libera da progressione. Esiti che si traducono per il sistema in maggiore sostenibilità e migliore impiego di risorse economiche.

La molecola

Venetoclax, una molecola di piccole dimensioni, somministrabile per via orale, è un inibitore selettivo di Bcl-2, che riattiva il meccanismo di apoptosi delle cellule tumorali. Grazie al suo meccanismo d’azione, è l’unica terapia chemo-free capace di indurre risposte profonde e remissioni durature in alcuni aggressivi tumori ematologici.

Nello specifico, la molecola agisce contro la proteina BCL-2 e contribuisce a ripristinare il processo di apoptosi. Venetoclax si presta all’utilizzo in diversi contesti clinici e in associazione ad altri farmaci.

In combinazione con obinutuzumab è indicato nel trattamento di pazienti adulti con LLC non trattati in precedenza; in combinazione con rituximab in pazienti adulti con LLC già sottoposti ad almeno una terapia precedente; in monoterapia per il trattamento della LLC: in presenza della delezione 17p o della mutazione TP53 in pazienti adulti non idonei o che hanno fallito la terapia con un inibitore della via del recettore delle cellule B, oppure in assenza della delezione 17p o della mutazione TP53 in pazienti adulti che hanno fallito la chemioimmunoterapia e la terapia con un inibitore della via del recettore delle cellule B; in combinazione con un agente ipometilante per il trattamento di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi non idonei alla chemioterapia intensiva (3).

La leucemia linfatica cronica

È una forma di leucemia a crescita lenta che produce un numero eccessivo di linfociti immaturi – i linfociti B, un tipo di globuli bianchi – in prevalenza nel sangue e nel midollo osseo, portando a un aumento della fragilità del sistema immunitario. Ogni anno in Italia oltre 3000 persone ricevono una diagnosi di LLC, il tipo più comune di tumore ematologico (4) che colpisce gli uomini il doppio delle donne, soprattutto nella fascia d’età 65-74 anni.

Bibliografia

  1. https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-05-20&atto.codiceRedazionale=22A03032&elenco30giorni=false
  2. Minimal Residual Disease Dynamics after Venetoclax-Obinutuzumab Treatment: Extended Off-Treatment Follow-up From the Randomized CLL14 Study
  3. Agenzia Italiana del Farmaco
    https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_004726_045198_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
  4. I numeri del cancro in Italia 2021. www.salute.gov.it. Cancer Facts 2021. www.cancer.gov

Francesca Morelli