Le attese sono che il nuovo Governo ponga attenzione ai tetti di spesa di farmaci e dispositivi medici, oggi soggetti a varie criticità che ne limitano l’adeguato utilizzo all’interno del sistema salute e l’efficientamento delle prestazioni.
Il tema è stato oggetto di discussione nel corso della sessione “Monitoraggio della spesa farmaceutica per farmaci e DM: il prezzo è giusto?” presentata al XLIII congresso SIFO.
«Il modello attuale», dichiara Giovanna Scroccaro, presidente del Comitato Prezzi e Rimborso (CPR) di AIFA, «prevede un tetto di spesa per farmaci e dispositivi medici ben definito e in caso di payback, cioè di sforamento del ripiano, la spesa a carico delle aziende.
Costi che stanno diventando insostenibili anche in relazione alla produzione e distribuzione, con conseguente richiesta unanime da parte delle aziende stesse di annullamento sia dei tetti di spesa sia dei payback.
Se tale proposta non viene attualizzata i costi resterebbero a carico delle Regioni e il panorama non cambierebbe: sostenibilità e bilanci sarebbero difficili da far quadrare».
La spesa è in crescita
Entrambi i comparti stanno registrando una curva incrementale: gli ultimi dati di AIFA mostrano un aumento consistente della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici, sebbene non esistano rapporti periodici per questi ultimi.
Tuttavia, con una distinzione sulla definizione dei prezzi: infatti quelli dei farmaci rimborsati dal SSN sono negoziati da AIFA, mentre i prezzi dei dispositivi medici non sono contrattati a livello nazionale, ma vengono liberamente decisi dal produttore e le stazioni appaltanti possono introdurre procedure di acquisto concorrenziali e abbassare i prezzi.
«In merito alla negoziazione dei prezzi dei farmaci sono coinvolti, in AIFA, due attori», prosegue Scroccaro, «l’azienda farmaceutica che propone un prezzo e AIFA che fa una controproposta.
Questo perché le aziende farmaceutiche arrivano alla trattativa con dei prezzi spesso troppo elevati a giudizio del CPR, da cui la necessità di definire uno sconto. Raggiunto l’accordo sul prezzo il farmaco può essere rimborsato».
I fattori che determinano la crescita dei prezzi
Ci sono almeno tre differenti ordini di fattori che influenzano il prezzo di farmaci e dispositivi medici.
«Un aspetto prioritario è giocato dalla transizione epidemiologica, ovvero l’invecchiamento della popolazione», chiarisce Adriano Vercellone, del Consiglio Direttivo SIFO, «che ci sta traghettando verso una cronicità che aumenta l’aspettativa di vita degli italiani e di concerto la richiesta di farmaci e dell’aumento dei loro prezzi; poi la disponibilità di tecnologie nuove, dei dispositivi medici e dei nuovi farmaci, che li rendono più costosi e infine il costo della ricerca.
In genere per un farmaco nuovo si parla di un periodo di sviluppo di 7-10 anni, con un impegno economico da parte delle ditte di diversi miliardi di dollari per ogni singola molecola».
Francesca Morelli