Ipertensione, implicata anche la sortilina

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno correlato la sortilina, una glicoproteina codificata dal gene Sort1 sul cromosoma 1, a disturbi cardiovascolari e metabolici.
In particolare, vari articoli hanno evidenziato che promuove la resistenza all’insulina nel diabete mellito di tipo 2 e nella dislipidemia, alterando il metabolismo epatico dell’apolipoproteina B; è implicata nella calcificazione e nell’infiammazione vascolare, favorendo lo sviluppo dell’aterosclerosi arteriosa; è associata a un rischio più elevato di eventi avversi cerebrovascolari e cardiovascolari maggiori, a malattia coronarica e a patologia arteriosa periferica.

La proteina causa una disfunzione dell’endotelio

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Investigation e realizzato dai ricercatori dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli (Isernia), dell’Università di Salerno, dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Düsseldorf, in Germania, la proteina potrebbe avere un ruolo chiave anche nello sviluppo dell’ipertensione.

In particolare, gli esperti hanno notato, negli esperimenti condotti sui topi, che la somministrazione di sortilina aumenta i livelli di sfingosina 1-fosfato (S1P), una molecola lipidica presente nell’endotelio, il tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni, alterandone la funzione.

Analizzati i dati di molti pazienti

Gli studiosi hanno poi considerato 270 pazienti appartenenti alla banca dati Moli-sani, presente all’Istituto Neuromed, e a 214 assistiti del Centro Campania Salute Network dell’Università Federico II.

«Dall’analisi è emerso che elevati livelli della proteina sono presenti nei pazienti ipertesi che, nonostante le terapie, non ottengono un ottimale controllo dei valori pressori», rende noto Carmine Vecchione, responsabile del Laboratorio di Fisiopatologia vascolare dell’Istituto Neuromed, professore al dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno e coordinatore dello studio.

Verso nuove opzioni terapeutiche

Oltre ad ampliare la conoscenza dei meccanismi implicati nell’insorgenza dell’ipertensione, la ricerca apre la strada anche a nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche.

«Il dosaggio dei livelli di sortilina nel sangue potrebbe costituire un valido marcatore precoce di danno vascolare e un parametro da monitorare per valutare l’efficacia della terapia», prosegue Vecchione. «È anche presumibile che il blocco della sortilina circolante, per esempio con anticorpi monoclonali, possa rappresentare una nuova opzione terapeutica contro l’ipertensione. Saranno però necessari ulteriori studi per verificare questa ipotesi».

Paola Arosio