Incremento della sopravvivenza e della qualità di vita in pazienti affetti da tumore della testa e del collo valutati mediante analisi Q-TWiST

I carcinomi di testa e collo comprendono una serie di tumori che colpiscono zone anatomiche quali le ghiandole salivari, la base del cranio, le orbite oculari, la faringe, e la laringe, e che ogni anno portano alla morte circa 300 mila individui in tutto il mondo.
In particolare, i pazienti affetti da tumore del collo e della testa a cellule squamose (Squamous Cell Carcinoma of the Head and Neck, SCCHN) che progrediscono dopo terapia con derivati del platino hanno una prognosi infausta: la mediana della sopravvivenza totale (Overall Survival, OS) è intorno ai 4-6 mesi.

Oltre alla tossicità della chemioterapia, spesso la chirurgia comporta per i pazienti la presenza di cicatrici che sfigurano il viso, riducendo ulteriormente la qualità della vita. Per i clinici diventa, quindi, cruciale poter valutare gli effetti dell’intervento clinico sia sulla sfera emotivo-relazionale che su quella fisica, ponendo attenzione non solo alla sopravvivenza del paziente ma anche alla qualità di tale sopravvivenza.

Background

Lo studio clinico CheckMate 141 (CHECKpoint pathway and nivoluMAb clinicalTrial Evaluation), randomizzato, open-label di fase III ha reclutato 361 pazienti affetti da SCCHN resistente alla terapia con derivati del platino. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: nivolumab – anticorpo monoclonale diretto contro PD-1 – e il trattamento scelto dallo sperimentatore (IC: cetuximab, metotressato o decetaxel).

Per ogni gruppo sperimentale, gli sperimentatori hanno analizzato il parametro OS e dimostrato che il gruppo nivolumab aveva una migliore prognosi di sopravvivenza e un miglior valore di qualità di vita dopo 1 anno. Gli sperimentatori hanno potuto osservare che questa tendenza veniva mantenuta anche al secondo anno di follow-up.

Scopo

Cocks e colleghi hanno condotto un’analisi Q-TWiST (Quality-Adjusted Time Without Symptoms or Toxicity) sui dati prodotti dallo studio CheckMate 141 allo scopo di confrontare, in pazienti affetti da SCCHN refrattari alla terapia con derivati del platino, il tempo di sopravvivenza adeguato per la qualità della vita dopo trattamento con nivolumab o IC.

Materiali e metodi

Gli autori hanno condotto l’analisi Q-TWiST sulla popolazione dello studio CheckMate 141. Il modello Q-TWiST si basa sull’ipotesi che i pazienti che non presentano sintomi o casi di tossicità dovuti al trattamento hanno una prognosi migliore (sia in termini di sopravvivenza che di qualità di vita) rispetto ai pazienti che mostrano i sintomi della malattia o eventi di tossicità.

Sulla base di questa ipotesi, la valutazione Q-TWiST viene solitamente divisa in tre condizioni di salute: a) tossicità (TOX) – numero totali di giorni trascorsi con eventi avversi di grado 3 o 4 -, b) periodo senza tossicità antecedente la progressione (TWiST) – periodo di tempo dalla randomizzazione alla progressione della malattia meno i giorni con eventi avversi di grado 3 o 4 – c) periodo successivo alla progressione della malattia (REL) – periodo intercorso dalla progressione alla morte. Da un punto di vista matematico la valutazione Q-TWiST può essere espressa dalla seguente formula:
Q-TWiST = U TOX × TOX + U TWiST × TWiST + U REL × REL
dove U rappresenta la soglia di beneficio per ciascuna condizione di salute.

Il beneficio per ciascuna condizione è stato valutato somministrando ai pazienti il modulo EQ-5D-3L (Three-Level European Qol Five-Dimensional) e raccogliendo i dati a 9 settimane e poi ogni 6 settimane fino a progressione della malattia. Il modulo EQ-5D-3L è un test suddiviso in due parti, una descrittiva e una costituita dalla scala analogico-visiva (visual analogue scale, VAS), nel quale i pazienti assegnano dei valori alla loro condizione di salute. Gli sperimentatori hanno, infine, condotto un’analisi post hoc su un sottogruppo della popolazione in esame stratificando il Q-TWiST per la presenza o meno di papilloma virus (HPV), stato di PD-L1 (Programmed Death Ligand 1) – negativo <1%, positivo >1% – e precedente trattamento con cetuximab.

Risultati

Il primo risultato generale ottenuto dall’analisi della popolazione in esame è che il tempo medio speso dai pazienti nel periodo TWiST e REL era significativamente maggiore nel gruppo nivolumab (1.04 mesi) rispetto al gruppo IC (0.72 mesi). I dati estrapolati da EQ-5D-3L hanno evidenziato che la stima dei benefici era maggiore nei periodi TOX e TWiST per il gruppo IC mentre il gruppo nivolumab presentava un beneficio stimato maggiore nel periodo REL.
Il Q-TWiST mostra un significativo guadagno di 1.08 mesi nel gruppo nivolumab (95% CI 1.02–1.13; p< 0.001) rispetto al gruppo IC, che rappresenta un aumento del 21% a 16 mesi di follow-up. Nell’analisi del valore soglia, ponendo TWiST pari a 1, il guadagno di Q-TWiST rimane a favore del trattamento con nivolumab (da 0.96 a 1.76 mesi con un incremento relativo del 18.8-34.5%).

Per quanto riguarda l’analisi dei sottogruppi definiti secondo la presenza di HPV e PD-L1, i dati mostrano un Q-TWiST più lungo per il gruppo nivolumab. In particolare, il sottogruppo PD-L1 negativo ha mostrato un miglioramento significativo di Q-TWiST in termini statistici (ma non clinici) nel gruppo nivolumab (5.9%).

Take home message

Nonostante le limitazioni del lavoro legate alla bassa numerosità del campione utilizzato per l’analisi Q-TWiST, Cocks e collaboratori hanno evidenziato che i pazienti affetti da SCCHN resistente alla chemioterapia con derivati del platino mostrano una sopravvivenza adeguata alla qualità della vita più lunga se trattati con nivolumab rispetto alla terapia standard (IC). Queste evidenze dovrebbero quindi essere prese in considerazione nella scelta del trattamento per i pazienti con SCCHN di tipo ricorrente/metastatico.

Articolo recensito
“A Q‑TWiST Analysis Comparing Nivolumab and Therapy of Investigator’s Choice in Patients with Recurrent/Metastatic Platinum‑Refractory Squamous Cell Carcinoma of the Head and Neck” Pharmacoeconomics. 2019 Apr 10

Autori
Kim Cocks, Marta Contente, Sarah Simpson, Michael DeRosa, Fiona C. Taylor, James W. Shaw

PubMed link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30972702

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