Determinata dalla presenza omozigote di difetti al gene regolatore della conduttanza transmembrana CFTR, la fibrosi cistica colpisce circa un bambino ogni 2500-3000 nati vivi. La mutazione porta generalmente alla presenza di pochi recettori CFTR sulle membrane cellulari dei pazienti o alla presenza di recettori difettosi. In entrambi i casi, si altera il meccanismo di diffusione delle molecole di acqua e sale, fondamentale per una corretta fisiologia.

Tra le prime conseguenze vi è la produzione, a carico dei polmoni e delle vie respiratorie, di un muco denso, viscoso e appiccicoso che facilmente determina infezioni polmonari croniche e danni progressivi. In assenza di trattamenti specifici l’età media di morte per questi pazienti si aggira sui 30 anni. Fortunatamente esistono cure che stanno lentamente migliorando le aspettative di vita. 

La mutazione F508del e lumacaftor/ivacaftor

Come in tutte le malattie genetiche, sono tante le possibili mutazioni che rendono il gene per il recettore CFTR anomalo, ma la maggioranza dei pazienti con fibrosi cistica presenta la mutazione F508del, mutazione che non a caso è il target di ORKAMBI® (lumacaftor/ivacaftor), prodotto a base di limacaftor e ivacaftor.

Il primo colpisce direttamente il difetto della proteina F508del-CFTR, aumentandone la quantità matura sulla superficie cellulare, mentre il secondo è un potenziatore di CFTR, progettato per ripristinarne la capacità di trasportare attivamente il sale e l’acqua dentro e fuori dalla cellula. Il farmaco riesce a fluidificare il muco, favorendone l’espettorato.

ORKAMBI® è da tempo approvato in Unione Europea per l’uso in pazienti di età superiore a 2 anni affetti da Fibrosi Cistica con mutazione omozigote F508del nel gene CFTR. La novità assoluta di questi ultimi giorni è che Vertex ha trovato un accordo con AIFA per la rimborsabilità di ORKAMBI® in pazienti di età superiore a 1 anno con omozigosi in questa mutazione: ciò aumenta il numero di persone che potranno accedere al trattamento.

Federico Viganò, Country Manager per Italia e la Grecia presso Vertex Pharmaceuticals, afferma: «siamo orgogliosi di poter garantire l’accesso a questa opportunità terapeutica ai piccoli pazienti italiani. In quanto patologia grave, il trattamento precoce è importante al fine di rallentare la progressione della malattia». Nel mondo sono 92 mila i pazienti affetti da Fibrosi Cistica, mentre in Italia sono 6 mila.

Fibrosi cistica e altri organi

Come tutte le malattie genetiche, anche la Fibrosi Cistica presenta diversi gradi di gravità e manifestazioni. Se polmoni e vie respiratorie sono certamente le sedi più interessate, e anche quelle che portano alle conseguenze più gravi, lo è anche l’apparato digerente. In particolare, i pazienti con Fibrosi Cistica soffrono di difficoltà nella digestione dei grassi, delle proteine e degli amidi, il che porta a carenze nelle vitamine liposolubili, ma non solo.