Come migliorare le performance degli ospedali

Medical Team Performing Surgical Operation in Modern Operating Room

Un percorso di supporto ai centri ospedalieri per arrivare alla razionalizzazione e all’ottimizzazione nell’uso di agenti emostatici e sigillanti in sala operatoria.

Si chiama Advanced Surgery Advantage (ASA) il progetto lanciato da Baxter con l’obiettivo di garantire ai pazienti ospedalieri un più alto livello di cura nel rispetto di budget sempre più limitati, conciliando obiettivi di performance e sostenibilità economica con quelli clinici.
Baxter – azienda impegnata da 90 anni nello sviluppo di innovazioni mediche che hanno cambiato l’assistenza sanitaria – con questa iniziativa intende focalizzarsi ancora di più sulla salute del paziente e sull’impatto che hanno i suoi prodotti sull’intero percorso ospedaliero fornendo il giusto prodotto alla giusta sfida chirurgica.
Nello specifico, i prodotti core della business unit Baxter Advanced Surgery sono quelli che arrestano il sanguinamento intraoperatorio, gli emostatici, e quelli che lo prevengono, i sigillanti.

«L’obiettivo è instaurare un rapporto di collaborazione con i centri ospedalieri e offrire loro l’opportunità di misurare l’impatto che hanno gli agenti emostatici e sigillanti in chirurgia», ha spiegato Federico Scaffa, Mgr, Business Transformation, Advanced Surgery di Baxter. «Riuscire a scegliere il giusto emostatico per il diverso status coagulativo di ogni persona e per la situazione che si ha di fronte riduce le complicanze maggiori e minori quali il tempo passato in sala operatoria, le trasfusioni, i reinterventi e, in generale, aumenta le prestazioni e ottimizza i processi per l’ospedale».

Il progetto ASA

Il lancio del progetto Advanced Surgery Advantage s’inserisce all’interno della trasformazione strategica di Baxter: accompagna la vendita tradizionale sul campo dei prodotti chirurgici con un percorso di supporto partendo dai bisogni specifici del centro ospedaliero. Baxter propone oltre all’attività standard commerciale anche un pacchetto di servizi innovativi che consentano di lavorare in partnership con l’ospedale per ottimizzare il percorso del paziente e raccogliere informazioni preziose per capire che cosa realmente si nasconde dietro il prodotto.

«Vogliamo dimostrare che dietro i nostri prodotti ci sono benefici non solo clinici ma anche organizzativi ed economici», ha commentato Scaffa. «In particolare, con il progetto ASA intendiamo aiutare i nostri ospedali a misurare l’impatto clinico, economico e organizzativo degli agenti emostatici in chirurgia fornendo loro un sistema innovativo di raccolta dati».

I prodotti emostatici e sigillanti vengono usati durante la procedura chirurgica e il loro ruolo può avere conseguenze cliniche per il paziente migliorando gli effetti sugli outcome specifici. Infatti, se il prodotto consente di arrestare il sanguinamento in un tempo minore, ciò avrà un’importante ripercussione sulla durata dell’intervento chirurgico (il paziente passa meno tempo in sala operatoria) e sulla fase di ricovero, che sarà più veloce. Inoltre, formando il personale sanitario sull’uso corretto di questi prodotti si possono avere dei vantaggi relativi alle trasfusioni.

«Facendo formazione sul personale ospedaliero ci siamo accorti che l’impatto clinico di emostatici e sigillanti si rileva anche sulle trasfusioni: partendo da un’analisi accurata dello stato coagulativo del paziente e del tipo di sanguinamento si può scegliere la tipologia corretta di prodotto, arrivando a ottenere importanti riduzioni a livello di trasfusione e un conseguente risparmio sulle sacche sangue». Inoltre, i dati raccolti finora indicano che l’uso corretto dei prodotti porta al beneficio clinico di incorrere in meno complicanze postoperatorie.

«Ciò si accompagna inevitabilmente a un impatto organizzativo ed economico per la struttura ospedaliera», spiega ancora Scaffa. «Per capire l’impatto che potrebbe avere un progetto del genere basta pensare alle problematiche relative al tasso decrescente di donazioni, alle lunghe liste d’attesa per gli interventi, alla carenza di personale e di letti ospedalieri. Il risparmio in termini di costi associati a questi outcome è tangibile e concreto».

Raggiungere l’obiettivo in tre fasi

Gli obiettivi del progetto ASA sono molteplici: ottimizzare l’uso dei prodotti e i processi, ridurre le complicazioni, migliorare gli esiti per i pazienti, limitare gli sprechi e ridurre i costi. In generale, si vuole offrire al centro ospedaliero un supporto nella misurazione dell’impatto dei prodotti che Baxter commercializza per arrivare all’ottimizzazione dell’intero percorso ospedaliero, realizzando progetti specifici per procedure.

Il progetto si compone di tre fasi:

  • fase iniziale di analisi delle procedure e dei dati dell’ospedale tramite interviste agli attori coinvolti per capire come è gestita una determinata procedura e come è gestito il paziente in fase operatoria
  • fase intermedia di mappatura del percorso e di definizione di un piano di miglioramento (ruoli chiave, attività, tempistiche, KPI sullo stato di miglioramento delle leve individuate, modello di monitoraggio)
  • fase di verifica: dopo aver consegnato il piano di miglioramento bisogna verificare se l’ospedale ha recepito gli input e ha messo in atto le azioni condivise. Tutto ciò avviene attraverso una raccolta dati in sala operatoria. L’obiettivo è fornire evidenze concrete al centro non solo cliniche ma anche organizzative ed economiche.

«La finalità di questa iniziativa è fornire ai nostri centri un percorso di collaborazione attraverso progetti di ottimizzazione e formazione: in sintesi, parlare meno di prodotto e più di paziente», ha commentato Scaffa. «L’Azienda e il centro ospedaliere, quindi, devono cooperare per assicurare ai pazienti la miglior cura».

Il progetto è frutto di una riflessione nata in casa Baxter da tempo, che ha indotto la società e il team della Business Unit Advanced Surgery a rivedere nel modo e nella sostanza il proprio approccio di relazione e di informazione nei confronti delle strutture sanitarie.

«Si vuole passare da una logica di vendita a una logica di servizio per arrivare a essere protagonisti nei cambiamenti innovativi del settore», ha concluso Scaffa. 

Quali prodotti?

Il progetto ASA offre percorsi di formazione e analisi sull’intero portafoglio di prodotti Baxter. All’interno della categoria emostatici troviamo quelli di tipo attivo e quelli di tipo passivo. I primi funzionano indipendentemente dalla capacità del paziente di fornire trombina esogena per raggiungere l’emostasi, come la matrice di gelatina di origine bovina e una trombina di derivazione umana. Quelli di tipo passivo, invece, funzionano solo se i fattori di coagulazione del paziente sono intatti: in questa categoria troviamo il dispositivo medico costituito da particelle di polimero modificato assorbibile(AMP®). Inoltre, come sigillante, c’è un idrogel sintetico progettato per agire attorno a una sutura nella chirurgia cardiovascolare e toracica e nei pazienti.

All’interno del portafoglio Baxter sono presenti anche prodotti con la duplice funzione di emostatico e sigillante come la colla di fibrina e il patch emostatico in collagene origine bovina con rivestimento in NHS-PEG (NHS – polietilenglicole).