Semaforo verde della Commissione Europea per tepotinib, farmaco per il trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, con salto (skipping) dell’esone 14 del gene Met, già trattati con immunoterapia o chemioterapia a base di platino.
Il via libera fa seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i medicinali a uso umano nel dicembre 2021 e alle approvazioni rilasciate dalla Food and Drug Administration nel febbraio 2021 e dal Giappone nel marzo 2020.
Un inibitore orale
Questa specifica mutazione di Met, un protoncogene coinvolto nella sopravvivenza e nella proliferazione delle cellule tumorali e nel processo di metastatizzazione, identificata mediante biopsia liquida o tissutale, si riscontra in circa il 3-4% dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule, soprattutto anziani (over 70), ed esclude la presenza di altre alterazioni genomiche (per esempio, mutazioni Egfr, riarrangiamenti di Alk o Ros).
La nuova molecola, un inibitore orale con singola somministrazione giornaliera, vanta un meccanismo d’azione altamente selettivo, che blocca proprio il recettore Met, limitando così la progressione della patologia.
Lo studio di fase 2 Vision
L’approvazione europea si basa sui risultati dello studio sperimentale di fase 2 Vision, multicentrico, multi-coorte, a singolo braccio, non randomizzato, in aperto, attualmente in corso, che studia tepotinib in monoterapia.
Al 1° febbraio 2021 sono stati analizzati 275 assistiti con un’età media di 72,6 anni. I risultati hanno evidenziato che la molecola può migliorare gli esiti nei tumori con salto dell’esone 14 del gene Met, che sono di solito caratterizzati da elevata aggressività e da una prognosi sfavorevole. Tra gli effetti avversi più comuni (che hanno riguardato più del 20% dei pazienti), sono stati rilevati edema, affaticamento, nausea, diarrea, dolori muscoloscheletrici, dispnea.
«Il farmaco costituisce un’opzione mirata di trattamento che ha dimostrato tassi di risposta duraturi e ha il potenziale per aiutare in modo significativo i pazienti con questo tumore così difficile da trattare», ha commentato Egbert Smit, professore di Medicina polmonare al Netherlands Cancer Institute di Amsterdam e ricercatore di Vision.
In combinazione con osimertinib
Le sperimentazioni, però, non si fermano qui. Nello studio di fase 2 Insight 2, i ricercatori stanno, infatti, studiando il ruolo di tepotinib in combinazione con osimertinib nel trattamento di pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico, Met amplificato, mutazioni attivanti l’Egfr, in progressione in seguito al trattamento di prima linea con osimertinib.
Paola Arosio