Cancro al pancreas, lo screening nei casi a rischio aumenta la sopravvivenza

(immagine: Wikipedia)

Numeri in aumento, terapie complesse, pochi passi avanti sul fronte della ricerca: i tumori del pancreas sono un’emergenza da affrontare soprattutto a partire da prevenzione e diagnosi precoce. Per questo, nelle persone ad alto rischio di sviluppare la malattia, a causa della loro storia familiare o della presenza di una variante genetica predisponente, come Tp53, Atm, Palb2, Brca1, Brca2, potrebbe essere raccomandata un’accurata sorveglianza. Come quella effettuata nell’ambito dello studio “Cancer of pancreas screening-5 (Caps-5)”, condotto negli Stati Uniti in otto centri tra il 2014 e il 2021 su 1.461 individui, e nei precedenti studi Caps 1-2-3-4, realizzati tra il 1998 e il 2013.

Lo studio Caps-5

Per descrivere i risultati ottenuti in queste ricerche, un gruppo di specialisti ha condotto una revisione pubblicata sul Journal of Clinical Oncology.

A oggi, nel gruppo Caps-5, 451 persone (30,9%) sono state sottoposte a esami di screening, mentre le restanti 1.010 (69,1%) sono state indirizzate a un follow-up ogni quattro anni. A dieci pazienti è stato diagnosticato un adenocarcinoma duttale pancreatico. Di questi, sette presentavano una neoplasia al primo stadio, uno al secondo stadio, uno al terzo con coinvolgimento dell’arteria mesenterica superiore, mentre un altro paziente aveva manifestato un carcinoma pancreatico metastatico quattro anni dopo aver abbandonato la sorveglianza.

Sette pazienti erano vivi dopo un follow-up mediano di 2,6 anni. Altri otto sono stati sottoposti a resezione chirurgica in seguito all’individuazione di lesioni sospette: analizzando i campioni asportati, tre mostravano una displasia di alto grado e cinque una di basso grado.

Durante il periodo di studio, a 73 pazienti sotto sorveglianza del pancreas sono stati diagnosticati altri tumori, che hanno colpito soprattutto mammella, prostata, pelle.

L’intera coorte

Considerando tutti gli studi Caps (dall’1 al 5), per un totale di 1.731 pazienti, sono stati diagnosticati 26 casi di cancro al pancreas. Di questi, 19 erano in sorveglianza e sette al di fuori del monitoraggio. Tra i primi, il 57,9% aveva una malattia al primo stadio e il 5,2% al quarto stadio.

Tra i secondi, sei (85,7%) erano, invece, al quarto stadio. Inoltre, nell’ambito del monitoraggio, la sopravvivenza a cinque anni degli assistiti si è attestata al 73,3% e la sopravvivenza globale mediana a 9,8 anni. Al di fuori, invece, la sopravvivenza mediana è stata di soli 1,5 anni.

«Il beneficio in termini di sopravvivenza associato alla sorveglianza del pancreas è evidente osservando l’intera coorte Caps con follow-up a lungo termine», commentano i ricercatori. «Pertanto lo screening dovrebbe essere raccomandato a tutte le persone ad alto rischio, sia che presentino una familiarità con la malattia, sia che mostrino alterazioni genetiche potenzialmente predisponenti».

Paola Arosio