Biosimilari e biobetter, crescono in Italia i consumi

Crescono i consumi dei biosimilari in Italia. I recenti dati forniti da Egualia attestano inoltre l’ampliamento del comparto con i biobetter e l’aumento del numero dei partecipanti all’interno di IBG (Italian Biosimilars Group), l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci biosimilari in Italia, parte di Medicines for Europe e gruppo autonomo all’interno di Egualia.

IBG è impegnato a garantire un più ampio sviluppo del comparto dei medicinali biosimilari, a rimuovere le barriere all’accesso al mercato, nel rispetto dei principi di concorrenza, a favorire una corretta informazione sui medicinali biosimilari a operatori sanitari, cittadini, istituzioni e associazioni dei pazienti.

Biosimilari vs biobetter

Sia che si parli di farmaci biosimilari, caratterizzati per essere “simili” per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biologici di riferimento o di biobetter, cioè biosimilari con una formulazione diversa, tale da permettere una somministrazione sottocutanea con un profilo clinico, logistico ed economico migliorativi, la risposta del mercato e del consumatore è positiva. Solo nell’arco del 2021, i biosimilari hanno registrato +26,9% rispetto ai dodici mesi precedenti, a fronte di una contrazione del 13,5% delle vendite di tutti gli altri farmaci biologici.

Nel dettaglio, secondo i dati Egualia nel 2021 le 15 molecole biosimilari in commercio hanno assorbito il 43% dei consumi nazionali (attestato al 35% nel 2020) contro il 57%, assestato al 65% nel 2020, dei corrispondenti originatori.
Ampiamente diversificati i consumi a livello regionale: in relazione alle nove molecole in commercio da almeno 3 anni, si posizionano in testa Valle d’Aosta e Piemonte (82,4%), Marche (77,8%), Basilicata (70,9%), Sicilia (68,3%), Emilia-Romagna (67,1%), Toscana (66,5%), mentre in coda si piazzano Lombardia (29,4%), Puglia (32%), Trentino-Alto Adige (44,1%).

Benefici anche per il sistema

Le evidenze sono chiare: l’allargamento e il miglioramento del mercato dei biosimilari rappresentano una risorsa importante, in un’ottica di sostenibilità, per il SSN.
Tali famaci hanno infatti un plus di vantaggi: sono sicuri ed efficaci al pari degli originator, in quanto sottoposti dagli enti regolatori a un processo di autorizzazione altamente controllato che certificano la rispondenza a criteri molto stringenti.

Una garanzia di elevata qualità per il consumatore. Inoltre, i biosimilari sono maggiormente sostenibili per il sistema; i costi inferiori consentono, infatti, di liberare risorse economiche verso farmaci innovativi ancora coperti da brevetto con vantaggi immediati per il SSN e indiretto per i pazienti. In questa direzione vanno anche i farmaci biobetter: un concetto ancora inedito, poco sfruttato, ma che rappresenta un’evoluzione importante per il trattamento di specifiche malattie.

Le patologie

I biobetter sono indicati, ad esempio, nel trattamento di malattie autoimmuni di diversa natura: malattie reumatologiche, come artrite reumatoide, spondilite anchilosante; malattie Infiammatorie croniche intestinali, quali la malattia di Crohn e la colite ulcerosa); dermatologiche tra cui psoriasi, artrite psoriasica.

Queste patologie possono trarre beneficio dal biobetter Infliximab, molecola di prima linea impiegata da oltre 20 anni e nota per efficacia, è oggi somministrabile anche in via sottocutanea con enormi miglioramenti: clinici per la maggiore stabilità nella presenza della concentrazione sierica di farmaco nel paziente (trough level), economici per un costo inferiore rispetto agli originator, compresi i costi indiretti per il paziente e sulla sua qualità di vita.
La formulazione sottocutanea, infatti, permette eseguire la terapia anche a domicilio, evitando alla persona di recarsi in ospedale con un risparmio anche di tempo e alla struttura di poter liberare risorse da dirottare verso altra necessità.

Un nuovo ingresso in IBG

La compagine delle partecipate di IBG accoglie Celltrion Healthcare. L’azienda entra nel gruppo in un momento di crescita favorevole che ha registrato un fatturato superiore ai 35 milioni di euro nel 2023, con previsione di toccare 60 milioni circa entro l’anno in corso.
Crescita economica legata anche all’innovazione, come dimostrano i farmaci biobetter, e all’impegno profuso dall’azienda stessa in molteplici direzioni.