Stewardship antimicrobica e ruolo del farmacista clinico

Venerdì 26 maggio si svolge a Torino il III Convegno della Rete Infettivologica SIFaCT – Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia, intitolato “Il farmacista clinico come driver di programmi di stewardship efficaci”, che affronterà, tra l’altro, l’analisi dei modelli di stewardship antimicrobica nei diversi ambiti dell’infettivologia e l’uso dei dati real world per l’ottimizzazione dell’uso degli antibiotici.

L’antimicrobico resistenza (AMR) è, da anni ormai, un problema di salute globale in costante crescita. Un approccio one health è fondamentale, perché tiene in considerazione i fattori di rischio correlati all’aumento delle resistenze antimicrobiche.
L’uso inappropriato dei farmaci antimicrobici è uno degli ambiti in cui è necessario investire più risorse. Le politiche di stewardship antimicrobica, implementate a diversi livelli rappresentano un approccio virtuoso per favorire l’uso corretto di questa categoria di medicinali.

Obiettivo dell’evento è anche identificare un potenziale ruolo di driver per il farmacista del SSN che opera in questo settore.

Nelle tre sessioni programmate saranno confrontati modelli di stewardship per diverse patologie infettive (infezioni microbiche, pazienti immunocompromessi e infezioni fungine, infezione da HIV) e si presenteranno proposte di progettualità su dati real world per l’ottimizzazione della gestione delle multiresistenze.

Francesca Venturini, presidente SIFaCT, sottolinea l’importanza per il farmacista SSN di approfondire le conoscenze e specializzarsi in specifici ambiti clinici.
«L’infettivologia ha il vantaggio di essere trasversale e ugualmente rilevante in ospedale e sul territorio, così come nelle grandi strutture ospedaliere e in quelle più periferiche. Una competenza preziosa, quindi, da coltivare».