La miastenia grave è una rara malattia autoimmune delle giunzioni neuromuscolari in cui l’organismo produce anticorpi contro i recettori muscolari: si manifesta inizialmente con problemi di vista, in particolare lo sdoppiamento dell’immagine, e con palpebra calante, ma nell’85% dei pazienti entro due anni la patologia diventa generalizzata… Iniziano allora a percepire una diffusa debolezza dei muscoli volontari che peggiora con le attività ripetitive, ma anche con il caldo, in situazioni di stress, con il mestruo, la gravidanza e altro ancora. Solo il riposo consente di ottenere dei miglioramenti e sentirsi in forza. Inoltre, chi soffre di questa patologia può accusare difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell’articolazione del linguaggio, tutte azioni che implicano l’uso di muscoli volontari.
In Europa la miastenia grave colpisce circa 1 persona ogni 5.000: si tratta per lo più di donne tra i 20 e 30 anni, soggette a esordio precoce, e di uomini tra i 50 e 60 anni, più colpiti dagli esordi tardivi, ma non vengono risparmiati nemmeno i bambini. Si tratta quindi di una malattia fortemente invalidante per la quale al momento esistono terapie che contengono i sintomi, ma nulla di risolutivo. Di recente la Food and Drug Administration ha approvato l’uso di un nuovo farmaco utile in pazienti che presentano anticorpi contro i recettori dell’acetilcolina, AChR: si tratta del “efgartigimod alfa-fcab”, un pezzo di anticorpo che «si lega al recettore neonatale Fc (FcRn), impedendo a FcRn di riciclare le immunoglobuline G (IgG) nel sangue. Il farmaco causa una riduzione dei livelli complessivi di IgG, compresi gli anticorpi anormali AChR che sono presenti nella miastenia gravis».
Quasi l’85% dei pazienti con miastenia grave presenta questi anticorpi. Ancora non in commercio, questo farmaco viene somministrato per via endovenosa con infusioni di circa due ore di durata: non può quindi essere utilizzato in modalità domiciliare… l’azienda produttrice sta però lavorando a una versione sottocutanea. L’approvazione è giunta dopo l’analisi dello studio randomizzato globale di fase 3 ADAPT, durato 26 settimane e condotto su 167 pazienti con miastenia generalizzata. Il trattamento è risultato efficace, portando a un miglioramento nella scala che valuta la qualità delle attività nella vita quotidiana (Myasthenia Gravis Activities of Daily Living) di almeno due punti. Il farmaco non è esente da effetti collaterali, in particolare eventi infettivi, e quindi occorre monitorare attentamente la comparsa di particolari sintomi durante il suo uso, ma stiamo parlando di una fascia di popolazione estremamente limitata nella propria qualità di vita: nei casi più gravi anche respirare diventa difficile. In ogni caso, il farmaco non può essere utilizzato in contemporanea a una infezione, perché riduce le capacità del corpo di combatterla. Il nome di commercializzazione del farmaco sarà Vyvgart.
(Lo studio: Howard JF Jr, Bril V, Vu T, Karam C, Peric S, Margania T, Murai H, Bilinska M, Shakarishvili R, Smilowski M, Guglietta A, Ulrichts P, Vangeneugden T, Utsugisawa K, Verschuuren J, Mantegazza R; ADAPT Investigator Study Group. Safety, efficacy, and tolerability of efgartigimod in patients with generalised myasthenia gravis (ADAPT): a multicentre, randomised, placebo-controlled, phase 3 trial. Lancet Neurol. 2021 Jul;20(7):526-536. doi: 10.1016/S1474-4422(21)00159-9. Erratum in: Lancet Neurol. 2021 Aug;20(8):e5. PMID: 34146511)
Stefania Somaré