Tumori ginecologici, il 71% dei pazienti modifica l’alimentazione

La nutrizione è una problematica tanto importante quanto ancora sottovalutata dai pazienti oncologici. Il 71% ammette di aver modificato la propria alimentazione in seguito ai trattamenti anticancro. Ciò nonostante, ben 8 pazienti su 10 non hanno ricevuto una valutazione di tipo nutrizionale dopo aver intrapreso il percorso di cura. E ancora, solo il 36% è seguito con regolarità da un nutrizionista oppure da un dietologo. Il 45%, poi, ha assunto integratori alimentari e di tali pazienti il 16% lo ha fatto privo di prescrizione medica. Sono i più rilevanti dati di un sondaggio condotto da Loto Odv, associazione no profit che si occupa di migliorare la consapevolezza sul carcinoma dell’ovaio (tra i tumori femminili a prognosi più severa, colpisce ogni anno oltre 5.200 donne in Italia e 250.000 donne a livello mondiale).

La survey è stata condotta su oltre 130 pazienti oncologici colpiti, in particolare, da tumori ginecologici e da carcinoma mammario. L’imprescindibilità di mantenere un’alimentazione corretta, sana, varia ed equilibrata sia per prevenire i tumori sia durante l’iter di cura è ribadita da Rossana Berardi, presidente del Comitato scientifico Loto OdV, ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e direttrice della Clinica oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.

«La malnutrizione rappresenta purtroppo un fenomeno assai pericoloso e diffuso e concerne più della metà dei malati di cancro. Sta a indicare lo stato di squilibrio, sia per eccesso (con conseguente sovrappeso oppure obesità che rappresentano fattori di rischio oncologici), sia per difetto, nel caso di impoverimento delle riserve energetiche e di nutrienti che può compromettere in modo rilevante lo stato di salute specie durante il percorso di cure antitumorali. Ciò vale anche per i tumori ginecologici i cui percorsi di cura sono spesso lunghi e complessi».

Il cancro alla cervice uterina, ovaio, corpo dell’utero, vagina e vulva colpisce in Italia oltre 19.500 donne. A queste neoplasie sono dedicate una serie di iniziative, promosse da Loto Odv (con sedi in Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Sicilia e Friuli Venezia Giulia, sta ampliando la propria attività in altre Regioni), che sposano la Giornata mondiale World GO Day (dove GO indica Ginecologia Oncologica) – promossa dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO), e dall’organizzazione che riunisce le diverse associazioni europee di pazienti di tumori ginecologici (ENGAGe) – in agenda il 20 settembre di ogni anno in 24 diversi Paesi, per un totale di oltre 60 organizzazioni sanitarie e gruppi di medici esperti coinvolti.

Nel dettaglio, fino al 31 ottobre, presso ogni sede Loto attiva sul territorio nazionale si svolgono gli Open Days. È possibile ricevere consulenze eredo-famigliari e visite ginecologiche gratuite su prenotazione. Il programma prevede poi una serie incontri per promuovere corretti stili di vita nonché la presenza di presidi informativi sulle neoplasie ginecologiche.

In cartellone, infine, eventi divulgativi e informativi sia online sia in presenza. Focus su patologie oncologiche che sono in crescita nel nostro Paese ma di cui non si parla abbastanza.
«In particolare, il carcinoma ovarico presenta una prognosi sfavorevole e la probabilità di guarigione è solo del 36%. Con le nostre iniziative vogliamo favorire come prima cosa una corretta informazione», le parole di Manuela Bignami, direttore di Loto OdV.