In arrivo un’importante novità per il trattamento dei tumori del sangue. Si tratta di teclistamab, indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre linee precedenti di terapia, e che abbiano evidenziato una progressione della malattia nel corso dell’ultimo trattamento.
Il mieloma multiplo è un raro tumore del sangue che colpisce ogni anno circa 4.500 persone; la patologia ha origine nel midollo osseo ed è causata dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule. Colpisce prevalentemente anziani, ovvero soggetti over70, a fronte di un 2% di individui colpiti al di sotto dei 40 anni di età.
La malattia risulta caratterizzata da fasi alterne di attività – causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali – e remissione, quest’ultima indotta dalle terapie anti-mieloma. La disponibilità di numerosi farmaci attivi contro il mieloma ha permesso di estendere notevolmente la sopravvivenza dei pazienti.
Caratteristiche e popolazione target
Il nuovo farmaco, teclistamab, sviluppato da Janssen e ora disponibile in Italia come farmaco di fascia C a prezzo non negoziato, è il primo anticorpo bispecifico umanizzato e pronto all’uso per il trattamento del mieloma multiplo, diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) e i recettori CD3 presenti sui linfociti T.
Con somministrazione sottocutanea, teclistamab è indicato come trattamento in monoterapia in pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno 3 precedenti terapie, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che abbiano evidenziato una progressione della malattia durante l’ultima terapia.
«L’arrivo di teclistamab in Italia rappresenta un significativo passo avanti per una categoria di pazienti che non solo presenta poche chance di ottenere una risposta con le terapie standard, ma che disponeva, fino a oggi, anche di poche alternative terapeutiche.
Gli studi registrativi hanno mostrato che due terzi dei pazienti trattati con teclistamab non solo hanno ottenuto una risposta buona, o addirittura ottima, alla terapia, ma che queste risposte vengono mantenute mediamente per un anno e mezzo.
Trattandosi di pazienti con la malattia in una fase avanzata, quest’ultimo rappresenta un risultato ottimale. Un ulteriore vantaggio di questo farmaco è la possibilità di utilizzarlo su pazienti di ogni età, diversamente da altre forme di immunoterapia indicate per linee così avanzate di trattamento», ha commentato Elena Zamagni, professore associato di Ematologia dell’Istituto di Ematologia Seragnoli dell’IRCCS AOU S. Orsola-Malpighi di Bologna.
«I vantaggi di teclistamab, tuttavia, non si misurano solo in termini di vantaggi clinici, ma anche in termini di qualità di vita. Nel mieloma, infatti, la qualità della vita dei pazienti è strettamente legata al controllo della malattia e quindi all’efficacia dei trattamenti, che consentono di eliminare quei sintomi che tendono a esacerbarsi durante la fase acuta della malattia».
I vantaggi di teclistamab
Tra i principali vantaggi del nuovo farmaco la sua formulazione sottocutanea e la disponibilità immediata del farmaco, elementi questi che garantiscono una maggiore accessibilità alla terapia oltre ad un contenimento dei tempi di somministrazione, in regime di day hospital.
«Essendo una terapia pronta all’uso, è possibile somministrarla intervenendo prontamente anche in caso di rapida progressione della malattia. La somministrazione per via sottocutanea, inoltre, rispetto ad altri regimi terapeutici, è molto più conveniente e agevole, non solo per il paziente, ma anche in termini di gestione e organizzazione delle risorse nei singoli centri.
La ricerca scientifica oggi permette da un lato di diagnosticare la malattia in una fase precoce e, di conseguenza, trattare i pazienti in modo più efficace, migliorandone anche la prospettiva di vita, dall’altro di avere sempre più a disposizione nuovi farmaci che cambiano l’approccio terapeutico, permettendo ai medici di orientare la scelta terapeutica per ciascun paziente non solo sulla base dell’efficacia, ma anche su altri fattori come per esempio la praticità della via di somministrazione», ha dichiarato Roberto Mina, ematologo e ricercatore presso la divisione di Ematologia della Città della salute e della scienza di Torino e ricercatore universitario presso Università degli studi di Torino.
La decisione dell’Agenzia Europea dei Medicinali di esaminare teclistamab con procedura accelerata testimonia l’innovazione terapeutica del medicinale di interesse per la salute pubblica e per i pazienti con malattia multi-refrattaria che dispongono di poche opzioni di trattamento.
Efficacia e sicurezza: lo studio MajesTEC-1
L’efficacia e la sicurezza di teclistamab sono state determinate dallo studio multicentrico in aperto di fase 1 MajesTEC-1. I pazienti hanno ricevuto una dose sottocutanea di teclistamab pari a 1,5 mg per chilogrammo di peso, preceduta da dosi di step-up pari a 0,06 mg per chilo e 0,3 mg per chilo.
Secondo i risultati dello studio, il tasso di risposta globale (ORR) è risultato pari al 63% (intervallo di confidenza al 95%).
Inoltre, il 19,4 % dei pazienti trattati con teclistamab ha ottenuto una risposta parziale molto buona (VGPR), con il 6,7% che ha ottenuto una risposta completa (CR) e il 32,7% che ha raggiunto una risposta completa stringente (sCR).
Il tempo mediano alla prima risposta è stato pari a 1,2 mesi (range, 0,2-5,5).
Ancora, il 26,7% dei pazienti ha raggiunto la negatività della malattia minima residua (MRD) alla soglia di sensibilità 10-5, mentre nei pazienti che hanno raggiunto una risposta completa o una risposta completa stringente, il tasso di negatività della MRD si è assestato al 46,2%.