Le applicazioni dell’IT in sanità toccano tutti gli ambiti in essa coinvolti, dalla gestione dei dati clinici dei pazienti in ospedale a quella dei dati di salute del paziente. Negli ultimi anni si parla di sviluppo di foglietto illustrativo digitale dei farmaci per i pazienti, da affiancare al cartaceo tradizionale. Quest’ultimo, in particolare, è da molti ritenuto svantaggioso soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, da un lato perché scritto in caratteri molto piccoli e dall’altro perché scritto con tecnicismi che lo rendono incomprensibile ai più. La versione digitale del foglio illustrativo di un farmaco vuole invece essere comprensibile per tutti. Alcuni degli obiettivi dell’introduzione di questa novità sarebbero: favorire la lettura delle indicazioni sul farmaco, sviluppare un uso consapevole e sicuro dei farmaci, migliorare l’aderenza terapeutica, veicolare contenuti di educazione alla salute.
I principi chiave da seguire per sviluppare e implementare l’uso del bugiardino elettronico (ufficialmente indicato come eIP) sono stati pubblicati a gennaio 2020 dalla European Medicine Agency in collaborazione con la Heads of Medicines Agencies della Commissione Europea.
Gli eIP sono già disponibili per il contesto ospedaliero: un primo passo è valutarne l’accoglienza e l’uso da parte dei professionisti della salute. Qui si inserisce l’indagine condotta dalla European Association of Hospital Pharmacists insieme alla Inter-Association Task Force per l’eIP, della quale fanno parte Medicines for Europe, European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations e AESGP Association of the European Self-Care Industry.
L’indagine è stata condotta tra il marzo e l’aprile dello scorso anno. Coinvolti farmacisti ospedalieri operativi in 36 Paesi Europei. 534 le risposte ricevute: analizzandole, si è potuto constatare che almeno il 60% dei partecipanti riporta che i professionisti ospedalieri sfruttano l’eIP quando hanno bisogno di informazioni su un farmaco.
Nel 93% dei casi questi professionisti sono proprio farmacisti ospedalieri, che hanno a che fare con farmaci tutto il giorno, ma anche i medici ne fanno uso (71%) e gli infermieri (43%). Per correttezza, la stessa EAHP sottolinea che il comportamento di medici e infermieri è presunto dai farmacisti interpellati, ma rende comunque conto di una buona accoglienza del documento digitale da parte di chi opera in ospedale.
L’indagine evidenzia inoltre l’utilità che l’eIP potrebbe avere nel fornire informazioni al paziente relative al farmaco prescrittogli: al momento, infatti, queste informazioni sono spesso assenti. Gli intervistati hanno infatti dichiarato che solo nel 21% dei casi i pazienti vengono informati oralmente riguardo al farmaco. Per quanto riguarda invece la consegna del volantino esplicativo contenuto nella confezione del farmaco, questo non viene quasi mai consegnato. C’è quindi una falla da colmare e potrebbe farlo il documento digitale. Come per ogni novità, anche in questo caso ci sono sfide da affrontare: la più comune è dotare gli ospedali delle corrette infrastrutture per utilizzare l’eIP. È quindi importante che si diano chiare indicazioni agli ospedali rispetto ai prerequisiti informatici e tecnici necessari per utilizzare questo documento.
Stefania Somaré