Ricerca indipendente, servizi a supporto della sclerosi multipla, data manager e infermieri di ricerca sono stati oggetto di tre diversi bandi promossi da Roche Italia e Fondazione Roche. L’azienda ha premiato 30 vincitori, per un investimento totale di 940 mila euro.
Mercoledì 3 aprile si è tenuta la cerimonia di premiazione dei tre bandi promossi da Roche Italia e Fondazione Roche: “Fondazione Roche per la ricerca indipendente” (settima edizione), “Bando Roche per i servizi, a supporto di soluzioni innovative in sclerosi multipla” (quarta edizione) e “Bando Roche per la ricerca clinica, a supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca” (quarta edizione). L’evento, svoltosi a Milano, è stato moderato dalla giornalista medico-scientifica e scrittrice Silvia Bencivelli.
Ad aprire la cerimonia sono intervenute Anna Maria Porrini, direttore medico di Roche Italia e Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche.
«Per noi oggi è una giornata speciale», ha esordito Anna Maria Porrini. «Le persone qui presenti sono unite da un comun denominatore: lavorare nel mondo della salute a trecentosessanta gradi. La mission di Roche è “fare oggi quello di cui i pazienti avranno bisogno domani”. Vogliamo quindi premiare l’innovazione terapeutica.
I nostri bandi premiano la ricerca e la collaborazione tra gli interlocutori che, a vario titolo, sono coinvolti nel settore della salute. Questa cooperazione dà vita a servizi utili ai pazienti, ai loro familiari ma anche alla sostenibilità del SSN. Da sempre Roche fa della ricerca il proprio motore: siamo tra le prime dieci aziende al mondo a investire in attività di ricerca e sviluppo».
Investire in ricercatori giovani
Mariapia Garavaglia ha spiegato l’importanza di sostenere e motivare i giovani ricercatori.
«La ricerca è il servizio più alto alla dignità della persona. Bisogna quindi contare su giovani che lavorino per diversi anni nella ricerca. Dobbiamo però entusiasmarli e far loro capire che, se anche non stanno lavorando per una realtà industriale, stanno lavorando per la comunità, quindi per qualcosa di ancora più grande di un’impresa. La ricerca indipendente punta al benessere delle persone, la cosa più importante per lo sviluppo del Paese: se le persone stanno bene, il Paese produce invece di assistere. E se produce crea sviluppo. La ricerca in sanità e la tutela della salute non sono spese ma investimenti. Sostenere la ricerca indipendente vuol dire lavorare per fini umanitari e non per il profitto».
Il Bando Fondazione Roche per la ricerca indipendente ha premiato 8 ricercatori under 40, selezionati da Springer Nature, per un investimento totale di 400 mila euro.
«La selezione dei partecipanti al Bando è stato un lavoro difficile», ha commentato Helena Jensen, senior publishing manager Springer Nature. «Ogni anno il livello è sempre più alto. Gli 8 progetti selezionati sono tutti eccezionali e siamo molto contenti».
Servizi per la sclerosi multipla sempre più personalizzati
La seconda premiazione è stata quella relativa al “Bando Roche per i servizi, a supporto di soluzioni innovative in sclerosi multipla”, di cui la Fondazione Sodalitas è stata ente selezionatore, eleggendo 12 progetti vincitori.
«I progetti che abbiamo valutato erano tutti davvero di alto livello», ha dichiarato Alessandro Beda, consigliere delegato Fondazione Sodalitas, intervenuto alla cerimonia Roche. «Saranno molto importanti per accrescere la sensibilità su tematiche quali la sostenibilità sociale, che la nostra Fondazione promuove».
L’importanza dello sviluppo di servizi per la sclerosi multipla è stata sottolineata da Paola Zaratin, direttore ricerca scientifica Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM).
«Il Covid ci ha lasciato una lezione molto: i servizi devono andare di pari passo all’innovazione. La sclerosi multipla è una battaglia che non si vince da soli. La ricerca può aiutare i centri clinici a promuovere la presa in carico multidisciplinare delle persone con sclerosi multipla. Bisogna implementare le tecnologie e formare gli operatori, coinvolgendo il malato e i suoi caregiver per migliorare il livello di personalizzazione dei servizi di cui abbiamo bisogno. E questo è quello che premia oggi il bando Roche, azienda alla quale siamo molto grati».
I premi a data manager e infermieri di ricerca
A vincere il bando “Roche per la ricerca clinica, a supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca” sono stati 10 borsisti che svolgeranno 12 mesi di attività di ricerca. Come ha ricordato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il criterio principale della scelta è stata la qualità del progetto.
«Questa viene definita in base alla rilevanza del quesito di ricerca, al rigore metodologico e al possibile impatto sulla salute e sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale».
Anna Maria Porrini, direttore medico di Roche Italia; Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche; Silvia Bencivelli, giornalista medico-scientifica e scrittrice