Una delle complicanze più gravi del diabete è il piede diabetico, condizione clinica che vede la formazione di ulcere difficili da curare a livello delle estremità degli arti inferiori.
La compresenza, in questi soggetti, della neuropatia, che rende impossibile sentire il dolore alle periferie, e della arteriopatia, che non permette il corretto arrivo di sangue in tutti i distretti corporei, fa sì che il paziente non si accorga delle ulcere se non quando sono già estese e che queste fatichino a rimarginare.
Uno studio cinese ha proposto l’uso di asiaticoside, una saponina terpenica derivata dalla centella asiatica. Si tratta di una sostanza nota per stimolare la sintesi di collagene ed elastina e promuovere il processo di guarigione delle ferite in modo fisiologico.
La via di somministrazione di questa saponina avviene tramite inoculo all’interno della ferita di un idrogel apposito.
A tal fine, gli autori hanno ideato, e testato, dei micro-aghi fatti di Ti2C3 Mxenes, fogli 2D di dimensioni nanoscopiche già utilizzati in altri ambiti della medicina, tra i quali l’oncologia e il bioimaging. Si tratta di un materiale altamente biocompatibile che non provoca alcun danno alle cellule.
L’idrogel in cui viene caricato il principio attivo è fatto di acido poli-γ-glutammico: sostanza che, a detta degli autori, provvede un microambiente all’interno della ferita che stimola la sua guarigione.
Gli autori hanno prima testato i micro-aghi in vitro, per poi valutare l’efficacia del sistema su topi diabetici: in entrambi i casi, il sistema è risultato efficace nel favorire la rigenerazione cutanea e la guarigione delle lesioni.
In particolare, gli autori hanno testato su topi diabetici di dieci giorni diversi tipi di micro-aghi, caricati con differenti gel: tutti hanno favorito la guarigione, anche se il nuovo sistema in modo più rapido ed efficace. Non abbiamo ancora esiti su uomo, ma questi primi risultati fanno ben sperare che la metodologia possa essere utilizzata anche in clinica. Servono, però, ulteriori conferme.
L’uso di sostanze che vanno a stimolare le naturali capacità di autoguarigione del corpo, nota come medicina rigenerativa, è già alla base di molti trattamenti per le ulcere da piede diabetico: qui si valuta, appunto, una diversa e nuova via di somministrazione.
Si ricorda che le lesioni da piede diabetico sono una delle prime cause di amputazione, nonostante negli anni gli approcci terapeutici siano decisamente migliorati.
La prevenzione è uno degli aspetti su cui contare maggiormente: neuropatia e arteriopatia sono conseguenza di un diabete non ben controllato e, quindi, dell’alternarsi dei livelli di glucosio nel sangue.
(Lo studio: Wang, P., Wang, Y., Yi, Y. et al. MXenes-integrated microneedle combined with asiaticoside to penetrate the cuticle for treatment of diabetic foot ulcer. J Nanobiotechnol 20, 259 (2022). https://doi.org/10.1186/s12951-022-01468-9)