Buone notizie per i pazienti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario: ottenuta l’approvazione in Unione Europea, prima a livello mondiale, per l’immissione in commercio condizionata per teclistamab in monoterapia.
Teclistamab è un anticorpo bisfecifico primo della classe, pronto all’uso e somministrabile per via sottocutanea. Esso è in grado di reindirizzare le cellule T sulle plasmacellule del mieloma, grazie al suo duplice bersaglio – il BCMA e il CD3 – attivando il sistema immunitario del paziente per indurre l’eliminazione delle cellule tumorali. La richiesta autorizzativa all’immissione in commercio condizionata è stata esaminata dal CHMP – Committee for Medicinal Products for Human Use dell’Agenzia Europea dei Medicinali, EMA con procedura accelerata, al fine di garantire un rapido accesso al farmaco.
Teclistamab è stato difatti inserito dall’EMA all’interno della lista PRIority MEdicines (PRIME), la quale fornisce un supporto scientifico e normativo anticipato e rafforzato ai farmaci che hanno un particolare potenziale per rispondere alle esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti.
L’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata avviene infatti sulla base di dati meno completi di quanto normalmente richiesto, laddove il beneficio derivante dalla disponibilità immediata del farmaco ne superi il rischio con l’impegno, da parte del richiedente, a fornire dati clinici maggiormente esaustivi in momenti successivi.
Il mieloma multiplo
Il mieloma multiplo è un tumore del sangue incurabile in cui le plasmacellule, una tipologia di globuli bianchi che si trovano nel midollo osseo, mutano e proliferano senza controllo. Nel 2020, in Europa, a fronte di 50.900 diagnosi di mieloma multiplo, sono stati riscontrati oltre 32.500 decessi.
L’azione in pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario
Il farmaco è indicato per pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario, che abbiano ricevuto almeno 3 precedenti linee di trattamento, tra cui un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38 e che presentino un quadro clinico di progressione di malattia.
Nonostante i grandi progressi degli ultimi anni e le nuove opzioni terapeutiche rese disponibili, che hanno migliorato la sopravvivenza dei pazienti, la malattia rimane incurabile tanto che quasi tutti i pazienti presentano ricadute e necessitano di una nuova opzione terapeutica.
Inoltre, con il progredire della malattia, le ricadute diventano sempre più aggressive ad ogni nuova linea di terapia e la durata delle remissioni sempre più breve. Teclistamab, primo anticorpo bispecifico in grado di avere come bersaglio sia il CD3, espresso sulle cellule T, sia il BCMA, espresso ad alti livelli sulle cellule di mieloma multiplo, è in grado di reindirizzare le cellule T CD3 positive verso le cellule di mieloma che esprimono il BCMA inducendo l’eliminazione delle cellule tumorali.
«Nonostante gli importanti progressi scientifici, i pazienti che sviluppano una malattia recidivata e refrattaria dopo essere stati esposti alle tre principali classi di farmaci, hanno opzioni terapeutiche limitate e generalmente vanno incontro a prognosi sfavorevoli», ha dichiarato Maria-Victoria Mateos, M.D., Ph.D., Consultant Physician in Haematology, University Hospital of Salamanca.
«Teclistamab ha il potenziale per fornire un sostanziale beneficio clinico e una nuova speranza a questi pazienti, con alti tassi di risposte profonde e durature e con l’ulteriore convenienza di essere un farmaco pronto all’uso».
I risultati che hanno concorso all’autorizzazione di teclistamab: lo studio MajesTEC-1
L’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata è stata sostenuta dai risultati dello studio multicentrico in aperto di fase 1/2 MajesTEC-1, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di teclistamab in 165 pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario. I pazienti hanno ricevuto una dose sottocutanea di teclistamab pari a 1,5 mg per chilo di peso, preceduta da dosi iniziali pari a 0,06 mg/kg e 0,3 mg/kg.
Durante lo studio, 104 pazienti dei 165 che avevano ricevuto teclistamab, hanno raggiunto un tasso di risposta globale del 63%, dopo una media di cinque linee di terapia precedenti. Il 58,8% dei pazienti che aveva ricevuto teclistamab ha raggiunto una risposta parziale molto buona o migliore e il 39,4% ha raggiunto una risposta completa o migliore.
Il tempo mediano alla prima risposta confermata è stato pari a 1,2 mesi (range, 0,2-5,5 mesi) e la durata mediana della risposta è stata di 18,4 mesi.
I risultati dello studio MajesTEC-1 sono stati pubblicati anche sul New England Journal of Medicine e hanno dimostrato che il trattamento con teclistamab ha generato risposte profonde e durature. La durata mediana della sopravvivenza libera da progressione è stata di 11,3 mesi e la durata mediana della sopravvivenza globale è stata di 18,3 mesi.
Eventi avversi riscontrati
Gli eventi avversi più comuni sono stati sindrome da rilascio di citochine (72%), neutropenia (71%) e anemia (55%). Sono state riscontrare infezioni frequenti: le più comuni quelle del tratto respiratorio superiore (37%) e le polmoniti (28%).
L’ipogammaglobulinemia è stata riscontrata in 123 pazienti su 165 (75%) e nel 39% dei casi è stata somministrata ai pazienti una terapia con immunoglobuline per via endovenosa o sotto-cutanea.
L’incidenza complessiva di eventi neurotossici è stata pari al 15%, mentre il 3%, ossia 5 pazienti su 165, ha presentato una sindrome di neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie.
Elena D’Alessandri