Buone notizie per i pazienti affetti da mieloma multiplo pluritrattato. In occasione del Congresso Annuale dell’American Society of Hematology, sono stati presentati i nuovi dati degli studi MonumenTAL-1 e MajesTEC-1 su talquetamab e teclistamab che hanno mostrato risposte durature nel trattamento e lo studio TRIMM-2 sull’efficacia della combinazione dei due con il daratumumab.
In occasione del Congresso Annuale 2021 promosso dall’ASH – American Society of Hematology, sono stati presentati i nuovi dati degli studi MonumenTAL-1 su talquetamab e MajesTEC-1 su teclistamab, anticorpi bispecifici standard di reindirizzamento dei linfociti T per il trattamento del mieloma multiplo pluritrattato.
I nuovi dati sull’efficacia di talquemab
Talquetamab, anticorpo bispecifico primo della classe diretto contro l’antigene CD3 e contro il GPRC5D, non ha mostrato – stando ai nuovi dati dello studio MonumenTAL-1 di fase 1 – nuove segnalazioni di sicurezza. Lo studio in oggetto ha come obiettivi principali l’individuazione della dose sottocutanea per la fase 2 dello studio e la valutazione della sicurezza e tollerabilità alla dose raccomandata. A partire da settembre 2021, 102 pazienti con mieloma multiplo refrattario o recidivato o resistente a terapie consolidate hanno ricevuto talquetamab per via sottocutanea in dose settimanale o quindicinale.
Non sono state rilevate nuove segnalazioni di sicurezza. Tra i pazienti triplo-refrattari, il 65% per cento (15/23) di quelli trattati al dosaggio settimanale e il 67% (12/18) di quelli trattati al dosaggio quindicinale hanno raggiunto una risposta. Nei pazienti penta-refrattari, l’83% (5/6) ha risposto in entrambi i gruppi di dosaggio. La risposta, in entrambi i gruppi di dosaggio, è migliorata nel tempo.
«Il profilo di sicurezza e le risposte durature presentate con questi nuovi dati ci suggeriscono che talquetamab, in entrambi i dosaggi valutati, potrebbe diventare una valida opzione terapeutica per pazienti pluritrattati», ha commentato la principale sperimentatrice dello studio, Amita Krishnan, Chief, Division of Multiple Myeloma, Department of Haematology and Hematopietic Cell Transplantation, California.
I nuovi dati di teclistamab
I dati aggiornati dello studio di fase 2 MajeSTEC-1 mostrano, dal canto loro, che il trattamento con teclistamab per via sottocutanea alla dose raccomandata per la fase 2 di 1,5 mg per chilo, induce un tasso di risposta globale pari al 62% ad un follow-up mediano di circa 8 mesi, in pazienti pluritrattati (n=150) e arruolati nella fase 1 e 2 dello studio, che hanno ricevuto precedentemente almeno tre linee di terapie e sono triplo-esposti.
A partire da settembre 2021, nello studio MajesTEC-1 è stato somministrato teclistamab a 165 pazienti. Gli obiettivi principali della fase 1 prevedevano l’individuazione della dose raccomandata per la somministrazione sottocutanea per la fase 2 e la valutazione della sicurezza e della tollerabilità di teclistamab alla dose raccomandata. L’obiettivo della fase 2 dello studio era invece la valutazione dell’efficacia di teclistamab alla dose sottocutanea (1,5 mg/kg QW), valutata come tasso di risposta globale.
A un follow-up mediano di circa 8 mesi, è stato osservato un tasso di risposta complessivo pari al 62%. Il tasso di risposta complessivo è risultato costante, indipendentemente dal rischio citogenetico o dal grado di refrattarietà alla terapia precedente. Al cut-off clinico, non è stata raggiunta la durata mediana della risposta e l’88% (82/93) dei pazienti era vivo e stava proseguendo il trattamento. I risultati dello studio suggeriscono che le risposte al trattamento con teclistamab sono state durature e sono migliorate nel tempo.
Il 58% dei pazienti ai quali è stato somministrato teclistamab ha raggiunto una risposta parziale molto buona o migliore, il 29% una risposta completa o migliore e il 21% ha raggiunto una risposta completa stringente. Il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 9 mesi è risultato pari al 59%.
Il tasso di risposta oggettivo osservato in questo studio suggerisce un beneficio potenziale del trattamento con teclistamab per i pazienti triplo-esposti, trattati con terapie standard” ha dichiarato Philippe Moreau, M.D. Clinical Hematology, University Hospital Hôtel-Dieu, di Nantes, Francia e ricercatore dello studio.
Lo studio in combinazione
Al congresso ASH 2021 sono stati presentati ulteriori risultati, derivanti dallo studio TRIMM-2, sull’impiego di talquetamab e teclistamab in combinazione con la formulazione sottocutanea di daratumumab, anticorpo monoclonale anti-CD38 approvato nel trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo recidivato o refrattario.
La combinazione ha mostrato un profilo di sicurezza gestibile e un’efficacia preliminare in pazienti che hanno ricevuto in precedenza un minimo di tre linee di terapia. Analogamente, è stata osservata una adeguata tollerabilità per talquetamab più daratumumab nei pazienti che hanno ricevuto una media di sei linee di terapia.
Elena D’Alessandri