Medicina di precisione, percorso regionale per implementazione arriva in Campania

Prosegue nella sua quarta tappa in Campania il Progetto “Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani” ideato dal gruppo APMP costituito da 12 associazioni attive in ambito oncologico per promuovere il corretto utilizzo della medicina di precisione in oncologia sul territorio locale e nazionale. Stando ai dati, in Campania vengono diagnosticati 32.500 nuovi casi di cancro l’anno, pari all’8% delle nuove diagnosi di tumore in Italia nel 2022.

Gli avanzamenti della medicina e della ricerca scientifica stanno trasformando la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni si è assistito all’affermazione dell’oncologia di precisione – un approccio al tumore a partire dalle sue caratteristiche genetiche e molecolari, diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa – e quindi dell’oncologia personalizzata, che mette al centro l’individuo e non solo la neoplasia.

L’obiettivo è quindi integrare tutte le informazioni del soggetto con patologia per individuare un percorso di cura che sia il più aderente possibile alle sue esigenze, dal punto di vista terapeutico e di qualità di vita.

Il gruppo APMP

Alla luce di queste considerazioni è nato il gruppo APMP – Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, frutto della volontà di 12 Associazioni di Pazienti attive nel campo dell’oncologia di impegnarsi affinché l’equità di accesso ai percorsi di medicina di precisione venga recepita, nel nostro Paese, come un obiettivo prioritario da parte delle istituzioni.

Il Gruppo, con il supporto di Roche, dopo aver enfatizzato l’importanza dell’oncologia personalizzata nel Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia (2021), ha avviato il progetto APMP & Regioni, per continuare a lavorare insieme attraverso l’avvio di un percorso di 6 tavoli di lavoro regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia su tutto il territorio nazionale.

Le Regioni coinvolte

Il progetto ha previsto il coinvolgimento di 6 regioni: si è partiti con la Sicilia lo scorso marzo, per poi procedere con Abruzzo e Lombardia e arrivare al quarto appuntamento in Campania. Le prossime tappe saranno quelle del Piemonte e del Lazio. Al termine degli eventi verrà realizzato un report contenente le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision maker nel corso di evento nazionale.

I tavoli di lavoro regionali hanno avviato un dialogo costruttivo tra diversi stakeholder: clinici, management sanitario, istituzioni regionali, farmacisti ospedalieri, referenti delle associazioni di pazienti del gruppo APMP e della Rete Oncologica Regionale, per definire criticità e best practice e mettere a punto nuove proposte operative nella direzione di una maggiore adozione della medicina di precisione in campo oncologico da sottoporre alle istituzioni.

Quarta tappa: evento regionale in Campania

Il quarto evento regionale, ospitato a Napoli, ha inteso favorire un confronto tra i diversi esperti locali con l’obiettivo di definire azioni concrete circa l’utilizzo dei test NGS – Next Generation Sequencing, l’organizzazione della Rete Oncologica Campana ed il miglioramento del percorso del paziente oncologico.

Stando agli ultimi dati, si stima che nella regione siano diagnosticati ogni anno circa 32.500 nuovi casi di cancro, pari all’8% delle nuove diagnosi di tumore registrate in Italia nel 2022. Il numero delle nuove diagnosi è in costante aumento per un insieme di fattori, tra cui la diffusione di screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori, l’aumento dell’aspettativa di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi.

La situazione regionale

La Campania presenta una realtà coesa e proattiva che punta alla corretta implementazione dell’oncologia di precisione sul territorio regionale. In particolare, tra i vari impegni, si sta lavorando a una delibera per l’identificazione della lista dei centri di esecuzione dei test NGS, ognuno con una sua specializzazione, cercando di traslare ciò che è stato definito nel decreto del 30 maggio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 agosto 2023, che stabilisce i criteri per l’individuazione dei centri specialistici per l’esecuzione dei test per la profilazione genomica estesa NGS.

Per offrire percorsi sempre più personalizzati ai pazienti oncologici, un prezioso contributo può essere fornito dalle Associazioni Pazienti, la cui presenza in regione Campania risulta molto attiva e ampiamente apprezzata dai Clinici.

«La Rete Oncologica Campana sta da tempo cercando di costruire un modello organizzativo che possa garantire l’accesso ai test genomici, l’appropriatezza nel loro impiego e l’uguaglianza in termini di possibilità di accesso alle terapie. È importante che a livello nazionale si porti avanti un’iniziativa che finanzi l’esecuzione di questi test, che possono garantire un risparmio in termini di spesa, proprio perché favoriscono un uso più appropriato dei farmaci», ha sottolineato Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana (ROC).

Alessandro Morabito, direttore di Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare presso INT Fondazione Pascale, ha evidenziato: «stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione diagnostica e terapeutica nel trattamento dei pazienti con neoplasia polmonare grazie all’utilizzo del pannello NGS, il quale consente di definire la presenza di alterazioni molecolari per le quali sono disponibili farmaci biologici che sono molto più efficaci e meno tossici rispetto alla chemioterapia».

NGS: verso laboratori in rete

Per rendere disponibile la tecnologia NG a tutti i cittadini campani è necessario però attivare una rete di tutti laboratori di biologia molecolare «creando un sistema Hub & Spoke ben coordinato con la presenza di centri qualificati per l’esecuzione di una tecnica così sofisticata, con piattaforme informatiche che, oltre a raccogliere i dati clinici, potranno facilitare il trasporto dei campioni con l’obiettivo di non più spostare il paziente», ha messo in evidenza Giancarlo Troncone, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli.

«La profilazione genomica estesa, il Comprehensive Genomic Profiling (CGP), e l’accesso ai farmaci tramite il consulto del Molecular Tumor Board (MTB) rappresentano una grande opportunità per i pazienti, ovvero di avere terapie efficaci quando hanno esaurito le linee standard di trattamento.

Affinché questo possa diventare realtà nel nostro Paese, è necessario creare una collaborazione tra i centri di ricerca dotati di MTB, le industrie farmaceutiche e le autorità regolatorie, per garantire l’accesso ai nuovi farmaci», ha sottolineato Nicola Normanno, direttore di Biologia Cellulare e Bioterapie presso INT Fondazione Pascale.

Infine, il presidente dell’Associazione Acto Campania, Giovanni Gerosolima, ha enfatizzato il ruolo delle Associazioni nel fare pressione perché venga garantita rimborsabilità e disponibilità di fondi per i test genomici a tutti i pazienti.