La ricerca non si ferma

Si è svolta a Milano l’undicesima edizione dei Bandi di Gilead Sciences, che ha messo oltre un milione di euro a disposizione di ricercatori e associazioni di pazienti in Italia.

Quest’anno, il filo conduttore dell’evento è stato “Ricerca, inclusione e innovazione per ridefinire insieme gli orizzonti del possibile”.

Come ha spiegato Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Sciences Italia, «essere al fianco delle ricercatrici, dei ricercatori e delle realtà associative del Paese è per noi essenziale nel percorso verso un mondo migliore, in cui la salute sia un diritto universale.

Noi di Gilead Sciences ci impegniamo per promuovere l’inclusione e la collaborazione, perché siamo convinti che solo lavorando insieme, con partnership pubblico-private di valore, al fianco di ricercatrici, ricercatori e realtà socio-assistenziali, si possa raggiungere l’eccellenza in medicina e superare traguardi che sembravano irraggiungibili».

Parole che potrebbero sintetizzare i risultati emersi da una interessante indagine condotta da AstraRicerche e presentata in occasione della Cerimonia di premiazione della undicesima edizione dei Bandi promossi da Gilead Sciences in Italia, Fellowship e Community Award Program.

Ebbene, i giovani intervistati ritengono che sia fondamentale sostenere e promuovere la ricerca in Italia, in considerazione anche della lunghezza del percorso di studio e tirocinio, della precarietà dell’impiego e la bassa retribuzione.

Anche perché la figura del ricercatore scientifico ha una valenza positiva, nell’immaginario degli intervistati, il cui consente di conoscere meglio alcune malattie e trovare rimedi efficaci. Quanto all’inclusività, invece, un terzo degli interpellati non è informato sulla questione delle differenze di genere e non riconosce la problematica della minor presenza delle donne nel mondo della ricerca, in particolare nelle materie STEM.

Tra i 99 progetti presentati, sono stati ben 63 quelli premiati, con oltre 1 milione di euro complessivi. Nello specifico, sono stati 32 i progetti che verranno sostenuti grazie al Community Award Program nelle aree di HIV (18), liver (1), oncologia (11), oncoematologia (2). Quanti ai progetti premiati nell’ambito del Fellowship Program, sono stati 31, ovvero per HIV (8), liver (7), oncoematologia (7), oncologia (6) e infezioni fungine invasive (3).

Il progetto dei Bandi di Gilead prosegue da undici anni con la volontà di trasformare idee in concrete realtà scientifiche e socio-assistenziali che dimostrino di migliorare gli esiti della malattia e la qualità di vita dei pazienti o di favorire il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica. Il tutto, affiancando ricercatrici, ricercatori e associazioni di pazienti del Paese operanti nell’area delle malattie infettive, delle patologie del fegato, delle malattie oncologiche e oncoematologiche.

Viviana Persiani