La Puglia, insieme alla Lombardia, è stata scelta dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale per lo sviluppo delle piattaforme di telemedicina a livello nazionale.
Secondo i dati dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, in Italia il 90% dei direttori generali delle aziende sanitarie ritiene che la telemedicina sia una priorità.
Anche i pazienti sono pronti, dopo l’esperienza dell’emergenza pandemica che ha accelerato e reso in qualche modo più familiare l’uso di queste soluzioni.
Parte quindi dalla Puglia il progetto pilota Academy in Telemedicina con il patrocinio di AReSS Puglia – Agenzia Regionale per la Salute e il Sociale, realizzato da MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business e Pfizer.
L’iniziativa contribuirà ad accelerare la trasformazione digitale del sistema sanitario e a ripensare la telemedicina (teleconsulto, telemonitoraggio, televisita ecc.) attraverso l’aggiornamento e la formazione dei gestori della sanità regionale.
Alla co-progettazione di percorsi paziente digitali sono dedicate quattro giornate in presenza (21-22 aprile e 17-18 maggio), alle quali partecipano policy makers sanitari, clinici e associazioni pazienti.
AReSS Puglia ha maturato una lunga esperienza nella sanità digitale, iniziata nel 2017-2018 con il progetto TALISMAN, finanziato dal MIUR come esempio di piattaforma tecnologica e di modello clinico per la presa in carico del paziente complesso.
TALISMAN ha coinvolto oltre 1.000 pazienti cronici e 350 pazienti anziani delle RSA e ha fornito il materiale progettuale e il modello organizzativo e tecnologico che ha portato all’istituzione, nel luglio 2020, della Centrale regionale di telemedicina.
Oggi questa piattaforma, chiamata COReHealth (Centrale Operativa Regionale Sanità Digitale) non è più sperimentale. Sono state addestrate 13 Breast Unit e 18 Centri di orientamento oncologico ed è iniziato il reclutamento stabile dei pazienti sulla piattaforma, che consente, attraverso un’app e specifici dispositivi medici, di seguire l’intero percorso di cura, in cui si alternano momenti digitali e momenti tradizionali. Per il futuro, si prevede il coinvolgimento nella piattaforma dei pazienti di altre patologie oncologiche, rare e croniche.
«La trasformazione digitale, contrariamente a quanto si crede, ha a che fare più con le persone che con le tecnologie e questa Academy è un primo interessante esperimento in cui gli attori coinvolti, il paziente, il clinico, il decisore aziendale e il tecnico, sono riuniti in un percorso di cura anche digitale e lo co-progettano insieme», dichiara Giovanni Gorgoni, direttore generale AReSS e presidente EUREGHA, European Regional and Local Health Authorities.
«La Puglia ha intrapreso da tempo e con decisione un pionieristico viaggio di trasformazione digitale della sanità, con molti promettenti risultati, e non volevamo privarci di questa ulteriore opportunità che ci è stata offerta dal MIP Politecnico di Milano, con cui in passato abbiamo fattivamente collaborato e Pfizer, che dimostra con questo progetto la sua visione lungimirante e aperta al futuro a favore dei pazienti».
L’Academy è un luogo di discussione, incontro e confronto per creare un linguaggio e progettualità condivisi e dove le diverse esigenze devono trovare risposte coerenti. I tempi maturano rapidamente: le barriere finanziarie, tecnologiche, culturali e normative stanno cadendo. Sono in arrivo linee guida per la telemedicina elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute; la normativa evolve e sempre più soluzioni tecnologiche sono sul mercato.
Il vero ostacolo è rappresentato dalla carenza di competenze degli attori del sistema sanitario: “Academy in Telemedicina” intende colmare questo vuoto. Nel panorama italiano sono numerosi gli esempi di successo sperimentati nell’ultimo decennio in diverse regioni italiane, che hanno lanciato la televisita e gli ambulatori virtuali, soprattutto durante l’emergenza pandemica, con buoni risultati. Veri e propri modelli virtuosi i cui risultati sono misurabili ogni anno e che per la loro riuscita possono essere condivisi ed esportati in altre realtà.
«Viviamo un momento storico particolare, nel quale la trasformazione digitale del sistema sanitario ha rivelato tutta la sua rilevanza», spiega Emanuele Lettieri, direttore scientifico di Academy in Telemedicina e condirettore scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. «L’innovazione digitale è al centro del PNRR. Non dobbiamo cercare una sanità al cento per cento digitale, bensì una sanità multicanale, cioè capace di erogare prestazioni in formato sia virtuale sia tradizionale, a seconda delle esigenze. Cruciale formare la e-leadership, ossia la capacità di guidare progetti di trasformazione digitale, individuare percorsi multicanale, porre obiettivi e misurare risultati, attraverso una formazione innovativa delle figure apicali sanitarie regionali.
Il digitale, se ben utilizzato, rende la prestazione sanitaria più vicina al cittadino e quindi più “umana”, perché in grado di cogliere bisogni di continuità di cura che l’approccio tradizionale fatica a soddisfare. Academy in Telemedicina, sviluppata da MIP Politecnico di Milano e Pfizer, è una sfida ambiziosa e ringrazio la Regione Puglia per essere stata la prima regione ad aderire a questo innovativo percorso di formazione».
In questo momento storico, in cui tutte le tessere sono al posto giusto, si tratta quindi di non sprecare una grande opportunità. Pfizer diventa partner delle Istituzioni sanitarie proprio per supportare questo cambiamento rivoluzionario con il progetto pilota Academy in Telemedicina.
«Pfizer ritiene estremamente importante contribuire a un percorso di formazione in telemedicina rivolto ai gestori della sanità, che sono chiamati ad attuare nella pratica clinica la trasformazione verso la Digital Health, come si sta cercando di fare con l’Academy», afferma Guido di Donato, direttore delle Relazioni Istituzionali Regionali e membro del CDA di Pfizer in Italia. «Si tratta di favorire una nuova attitudine culturale al cambiamento. Oggi la telemedicina ha tutti i presupposti non per essere un’interessante opportunità futura, ma per far già parte integrante della nostra realtà.
Negli ultimi anni sono state sviluppate tecnologie e applicazioni che possono garantire un efficiente consulto e monitoraggio medico a distanza. A questo si aggiunge il fatto che l’esperienza maturata con la pandemia ha accelerato il percorso verso la digitalizzazione anche nel mondo della sanità.
Persistono, ciononostante, alcune resistenze all’introduzione delle nuove tecnologie, contro ogni evidenza, dato che l’applicazione di modelli di telemedicina può portare vantaggi per tutti: per le strutture, per i medici e soprattutto per i pazienti, in particolare per chi soffre di patologie croniche ed è sottoposto a visite e controlli continui, e che invece potrebbe ricevere un servizio virtuale meno impegnativo e altrettanto efficace».
A margine dell’apertura dei lavori, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha commentato: «La digitalizzazione dei processi di salute era presente nel nostro primo programma di governo. Abbiamo mantenuto l’impegno e ora la Puglia ha l’onore e la responsabilità di supportare, insieme alla Lombardia, la trasformazione digitale della sanità dell’intero Paese. È un percorso complesso e ambizioso quello che oggi parte proprio in Puglia, nel quale metteremo come sempre il massimo impegno».