Impatto dell’intervento del farmacista sulla riduzione del rischio cardiovascolare in pazienti obesi

L’obesità è una delle malattie attualmente più diffuse.
Complessivamente, circa il 13% della popolazione adulta (l’11% degli uomini e il 15% delle donne) era composta da obesi nel 2016 e la prevalenza mondiale è quasi triplicata tra il 1975 e 2016. Nel 2011, in Spagna il 62% della popolazione adulta (con età superiore ai 20 anni) era sovrappeso e il 26,6% era obesa nel 2011.

Sovrappeso e obesità sono collegati a diverse comorbidità, in particolare malattie cardiovascolari che conducono ad un maggior numero di decessi rispetto al sottopeso. È importante sottolineare che l’80% di questi decessi potrebbe essere evitato attraverso una dieta sana, attività fisica regolare e l’abbandono di abitudini non salutari (fumo, assunzione di alcol, pasti precotti o mancanza di riposo notturno).

Pertanto, la diagnosi precoce e l’intervento su di fattori di rischio cardiovascolare (cardiovascular risk, CVR) come l’ipertensione, la dislipidemia e/o il diabete sono fondamentali per la prevenzione precoce delle comorbilità associate all’obesità.

Background

In letteratura, diversi studi analizzano il ruolo del farmacista di comunità nella prevenzione primaria e secondaria di malattie cardiovascolari. Revisioni sistematiche hanno evidenziato un impatto altamente positivo sugli outcome dei pazienti.

Molti degli interventi attuati includevano l’educazione del paziente, cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, feedback al medico. Tuttavia, vi sono meno studi che valutano l’impatto degli interventi del farmacista di comunità nella gestione dell’obesità e nella prevenzione del CVR associato.

Il contributo della farmacia della comunità nella gestione dell’obesità è stato riconosciuto nel White Paper Pharmacy in Inghilterra.

In Danimarca, corsi di dimagrimento tenuti presso le farmacie di comunità hanno portato a una perdita di peso media di 5,3 kg per le donne e 6,2 kg per gli uomini. Inoltre, il 20% dei pazienti che hanno completato il corso hanno mantenuto una perdita di peso superiore a 5 kg a 1 anno di follow-up.

Sia l’Australian National Health and Medical Research Council che il Lifestyle Challenge Program negli Stati Uniti raccomandano un approccio di gruppo multidisciplinare per la gestione del peso, con la partecipazione o la co-direzione di un farmacista.

La stretta conoscenza dei pazienti consente al farmacista comunitario di effettuare interventi, seguire i pazienti e dare loro dei feedback, fondamentali per un’efficace gestione del peso. In questo contesto, in Spagna, le 22.000 farmacie comunitarie sono strutture sanitarie strategiche per azioni di prevenzione, data la loro vicinanza e accessibilità al paziente.

La capillarità di queste strutture, che raggiungono il 99% della popolazione, la professionalità e la disponibilità senza liste di attesa, rende la farmacia di comunità il luogo ideale per promuovere l’educazione alla salute, la prevenzione e servizi sanitari finalizzati alla riduzione dei fattori di CVR associati all’obesità.

Scopo

Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’impatto dell’intervento del farmacista, inteso come una combinazione di educazione sanitaria, follow-up nutrizionale e cambiamenti delle abitudini di vita (Protocollo PharmaFit), per prevenire e/o ridurre le alterazioni metaboliche associate all’obesità determinando una riduzione del CVR.

Materiali e metodi

Uno studio interventistico e analitico è stato condotto in una farmacia di comunità spagnola. Durante una campagna sanitaria volta a spiegare i CVR associati all’obesità, è stato chiesto a pazienti obesi (BMI ≥ 30 kg/m2; circonferenza della vita superiore a 102 cm per gli uomini o 88 cm per le donne), di età superiore ai 18 anni, di partecipare allo studio. Il periodo di reclutamento è durato 6 mesi e 74 soggetti sono stati valutati per l’inclusione.

I pazienti reclutati (n = 60) sono stati invitati a sottoporsi a una prima visita nella farmacia di comunità per determinare la caratteristiche basali (peso, altezza, circonferenza della vita, pressione sanguigna, percentuale di massa grassa, parametri lipidici e glicemici, colesterolo totale, colesterolo lipoproteico ad alta densità [high-density lipoprotein cholesterol, HDL-c], colesterolo lipoproteico a bassa densità [low-density lipoprotein cholesterol LDL-c], trigliceridi, emoglobina glicata [HbA1c] e glucosio plasmatico). Lo studio è stato condotto da settembre 2014 a marzo 2017, con un colloquio mensile per paziente.

I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi sulla base dei valori biochimici (glicemici e lipidici) alterati (gruppo A) o normali (gruppo B). L’esclusione dallo studio era determinata dai seguenti criteri: gravidanza, allattamento, soggetti sottoposti a trattamento anticoagulante, pazienti geriatrici con alterazioni cognitive.

Il protocollo PharmaFit consisteva in un follow-up di 24 mesi incentrato (i) mensilmente sull’adesione alle linee guida nutrizionali e sui cambiamenti delle abitudini di vita, e (ii) bimestralmente su variabili antropometriche, pressione arteriosa e determinazioni biochimiche. Il feedback è stato fornito al medico di base o al medico specialista. I cambiamenti del CVR sono stati valutati attraverso il sistema REGICOR, che stima il rischio decennale di eventi coronarici, infarto miocardico acuto o morte coronarica.
I soggetti con valori <5, 5-9, 10-14 e ≥ 15% sono stati classificati come pazienti a basso, moderato, alto rischio o rischio molto elevato, rispettivamente.

Risultati

In totale, 60 pazienti hanno soddisfatto i criteri per l’inclusione, hanno preso parte allo studio e partecipato ai colloqui di follow-up. Tuttavia, solo 44 (74%) pazienti hanno completato il follow-up di due anni.

Il peso corporeo basale era maggiore nel gruppo A rispetto al gruppo B (p <0,01). In entrambi i gruppi, gli uomini presentavano un peso corporeo maggiore delle donne. In tutti i gruppi è stata osservata una riduzione del peso corporeo durante il periodo di intervento. Nelle pazienti di sesso femminile, la perdita di peso è risultata significativa dal 14° mese di follow-up. Nei pazienti di sesso maschile, la perdita di peso è stata significativa dal 14°mese nel gruppo A e dal 18° mese nel gruppo B.

Un risultato simile è stato osservato per l’indice di massa corporea (body mass index, BMI) e per la circonferenza della vita, con risultati significativi dal 18° mese in tutti i gruppi. Il peso corporeo e la riduzione del BMI sono stati attribuiti a una perdita nella percentuale di massa grassa in tutti i gruppi durante il periodo d’intervento (donne A: 35,7 ± 0,8 contro 31,1 ± 1,2, p <0,001; uomini A: 27,2 ± 0,5 vs. 23,5 ± 0,6, p <0,001; donne B: 29,9 ± 2,2 vs. 26,3 ± 1,4, p <0,001; uomini B 27,7 ± 0,3 vs. 24,4 ± 1,3, p <0,001).

I livelli di glucosio nel plasma sono risultati maggiori nel gruppo A rispetto al gruppo B, sia nei pazienti di sesso femminile che maschile (p <0,01). Una riduzione del glucosio è stata osservata solo nel gruppo A (significativa dal 20° mese nelle donne e dal 10° mese negli uomini). I livelli di HbA1c erano più alti nel gruppo A rispetto a B, sia nelle donne che negli uomini (p <0,01). Durante il follow-up è stata osservata una riduzione non significativa di HbA1c.

I livelli di colesterolo totale e LDL-c erano più alti nel gruppo A che in B, sia nelle donne che negli uomini (p <0,01). Una riduzione del livello di colesterolo totale (significativa dall’8° mese per le donne e dal 12° per gli uomini) è stata osservata solo nel gruppo A. È stata osservata una riduzione dei livelli di LDL-c in entrambi i gruppi, significativa dal 10° mese nei pazienti del gruppo A, dal 6° mese nei pazienti del gruppo B).

Durante il follow-up sono stati osservati livelli di HDL-c maggiori nel gruppo B rispetto al gruppo A, sia nei pazienti di sesso femminile che maschile (p <0,01). Un’evoluzione crescente dei livelli di colesterolo HDL-c è stata osservato in entrambi i gruppi.

I livelli di trigliceridi erano più alti nel gruppo A rispetto al gruppo B, sia nei pazienti di sesso femminile che maschile (p <0,01). Una riduzione è stata osservata solo nel gruppo A, significativa dal 14° e dal 6° mese per pazienti di sesso femminile e maschile, rispettivamente. Non sono state osservate differenze significative nella pressione arteriosa sistolica o diastolica durante i 24 mesi di follow-up.

Quarantuno su 44 pazienti (93%) hanno mostrato una riduzione significativa del punteggio REGICOR. Nelle pazienti di sesso femminile, REGICOR ha ottenuto un punteggio significativamente minore in entrambi gruppi (A: 13,8 ± 1,6 vs. 5,8 ± 1, p <0,0001; B: 3,5 ± 0,7 vs. 1,9 ± 0,4, p <0,001). Nei pazienti di sesso maschile, il punteggio REGICOR ha mostrato una riduzione significativa nel gruppo A (12,7 ± 1,7 vs. 4,4. ± 0,6, p <0,005) ma non nel gruppo B (5,1 ± 2,3 vs. 3,4 ± 1,1).

Take home message

L’intervento del farmacista di comunità, che associa educazione sanitaria e nutrizionale ed è erogato come follow-up di 24 mesi, ha un impatto molto positivo sulla riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti obesi. Tuttavia, data la dimensione relativamente piccola del campione, i risultati dello studio di Huete e colleghi non sono generalizzabili.

Articolo recensito
Impact of pharmacist’s intervention on reducing cardiovascular risk in obese patients. Int J Clin Pharm. 2019 Aug;41(4):1099-1109.

Autori
Huete L, Manzano-Lista FJ, Aránguez I, Fernández-Alfonso MS

PubMed link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31161498

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