Guselkumab mostra un meccanismo di legame differenziato rispetto a risankizumab

Presentati in occasione del Congresso della European Crohn’s and Colitis Organisation – ECCO, conclusosi a Copenaghen da pochi giorni, ulteriori risultati degli studi MODIF-Y in vitro. Emerge che non tutti gli inibitori dell’interleuchina 23 siano uguali, dimostrando un meccanismo di legame differente di guselkumab rispetto a risankizumab e suggerendo un beneficio nel meccanismo di guselkumab che si lega alle cellule che causano l’infiammazione del colon.

Sono stati annunciati da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, in occasione del Congresso della European Chron’s and Colitis Organisation – ECCO, i risultati ulteriori degli studi MODIF-Y in vitro, che evidenziano differenze tra gli inibitori di IL-23, mostrando un meccanismo di legame differente tra guselkumab e risankizumab. Il primo difatti sembra essere in grado di legarsi in modo dose-dipendente alle cellule mieloidi CD64+, causa primaria dell’infiammazione provocata da IL-23.

«Questi dati forniscono nuove informazioni sul meccanismo d’azione di guselkumab e potrebbero contribuire allo sviluppo di nuovi trattamenti per le malattie infiammatorie croniche intestinali», ha dichiarato l’autore dello studio Raja Atreya, M.D., Senior Physician and Head of the Inflammatory Bowel Disease Unit, Outpatient Clinic, and Clinical Study Centre at the Erlangen University Hospital, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg, Germany. «È importante notare che questi dati dimostrano la capacità unica di guselkumab di legarsi alle principali cellule coinvolte nell’infiammazione, neutralizzando l’IL-23 nel microambiente tissutale locale in cui viene prodotto, suggerendo un miglioramento del funzionamento».

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali

Con l’acronimo MICI ci si riferisce a due patologie, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, causa di un’infiammazione cronica del tratto intestinale. L’eziologia è ignota, ma si ipotizza possa essere il frutto della risposta del sistema immunitario a fattori ambientali scatenanti o di una predisposizione genetica. I sintomi variano, ma possono includere diarrea persistente, dolore addominale, sanguinamento rettale, feci sanguinolente, perdita di peso e affaticamento.

Il meccanismo di azione di guselkumab

Sviluppato da Janssen, guselkumab è il primo anticorpo monoclonale completamente umano, approvato e rimborsato in Italia sia nella psoriasi a placche che nell’artrite psoriasica. Lo stesso si lega selettivamente alla subunità p19 dell’interleuchina 23 e inibisce la sua interazione con il recettore. Attualmente guselkumab non è approvato per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali nell’Unione Europea.

Risultati MODIF-Y in vitro

Gli studi MODIF-Y in vitro sono stati disegnati per esplorare i meccanismi alla base delle potenziali differenze nei profili terapeutici di guselkumab e risankizumab nelle malattie infiammatorie croniche intestinali. Per entrambi, sono state confrontate le caratteristiche funzionali delle regioni leganti l’antigene e della regione Fc. Dai risultati in vitro è emersa una capacità di guselkumab di avere un doppio legame, che consente di legarsi simultaneamente con il CD64 neutralizzando così l’interleuchina 23 alla fonte, differenziandolo all’interno della classe degli inibitori IL-23p19.

Risankizumab mostra invece una capacità di legame trascurabile con le linee cellulari transfettate che esprimono i ricettori Fcγ (FcγRs) incluso il CD64. Entrambe le terapie hanno comunque mostrato un’affinità di legame comparabile per l’IL-23 e un’efficacia equivalente nell’inibizione dell’IL-23.
Sono in corso ulteriori studi su guselkumab per esaminare il possibile trattamento di pazienti adulti con malattie infiammatorie croniche intestinali, che includono studi di fase III nella malattia di Crohn e nella colite ulcerosa.

Informazioni importanti sulla sicurezza di guselkumab

Le reazioni avverse molto comuni, superiori al 10%, manifestatesi nei periodi controllati degli studi clinici di guselkumab sono state le infezioni delle vie respiratorie; reazioni avverse comuni, tra l’1 e il 10%, sono state innalzamento del valore delle transaminasi, mal di testa, diarrea, artralgia e reazioni nel sito di iniezione.

Reazioni avverse non comuni, tra lo 0,1 e l’1%, sono state infezioni da herpes simplex, infezioni da tinea, gastroenterite, diminuzione della conta dei neutrofili, ipersensibilità, anafilassi, orticaria ed eruzione cutanea.