Europa, nasce Oath to Society

Nel pensare comune, ma non solo, il farmacista clinico e ospedaliero ha un ruolo importante nell’assicurare un uso sicuro dei farmaci in ospedale, ma questo non è il suo unico obiettivo.

Per consentire una migliore conoscenza del lavoro di queste figure professionali è nata Oath to Society, una sorta di contratto tramite il quale la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP) e la European Society of Clinical Pharmacy (ESCP) assicurano di portare cure compassionevoli ai pazienti, lavorare come parte del team sanitario e migliorare la professione, mostrando il lavoro da loro svolto ogni giorno in ospedale.

Stephane Steurbaut, segretario della ESCP, sottolinea, tra le altre cose, che il «farmacista clinico e ospedaliero guidano anche i pazienti, li rassicurano e portano loro compassione».

Derek Stewart, presidente di ESCP, spiega: «lo sviluppo di Oath to Society per i farmacisti clinici e ospedalieri europei è stata ispirata da iniziative simili avviate intorno al globo. Oath to Society enfatizza il rispetto per la privacy del paziente, il contributo chiave che la nostra professione offre all’équipe e al sistema e la necessità per tutta la categoria professionale di fare propri i più alti standard etici».

Quali sono gli standard cui si riferisce questo patto? Prima di tutto, fiducia e rispetto, ma anche la capacità di lavorare in team multidisciplinari, l’attenzione al lavoro condotto su prevenzione delle malattie e promozione di stili di vita sani, passando per l’educazione e lo sviluppo della pratica farmaceutica.

La nuova alleanza è stata presentata di recente davanti a una serie di stakeholder che operano vicini a farmacisti clinici e ospedalieri, e in questa occasione più d’uno ha ricordato come l’operato dei colleghi abbia avvantaggiato i pazienti, il team di lavoro e la stessa struttura ospedaliera.

Sempre in questa situazione, ha parlato anche il presidente di EAHP, András Süle, che ha portato il proprio messaggio ai colleghi: «è importante parlare ai pazienti, ma anche con dottori, infermieri e tecnici di farmacia per arrivare a offrire il miglior trattamento possibile. In sistema sanitario si sta sempre più proiettando all’efficienza, pur garantendo un elevato grado di sicurezza e qualità: in questo contesto, siamo chiamati a svolgere un ruolo di integrazione, focalizzandoci sulla gestione delle medicazioni, sulla riconciliazione e sulla cura preventiva, oltre che sull’educazione del paziente».

L’istituzione del Oath to Society evidenzia la fase di trasformazione vissuta dalla categoria del farmacista clinico e ospedaliero che sempre più spesso entra in corsia per lavorare direttamente con il paziente e i suoi curanti e che è anche chiamato a essere in qualche modo manager e non solo farmacista. Una trasformazione su cui sta puntando anche SIFO.

Stefania Somaré