Enfortumab vedotin, approvato per il carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico

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La Commissione Europea approva enfortumab vedotin in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico, già trattati con una chemioterapia contenente platino e un inibitore del PD-1/L1. Lo annunciano Astellas Pharma Inc e Seagen Inc.

Lo studio

L’approvazione al trattamento arriva a seguito dei risultati dello studio EV-301, internazionale, multicentrico, in aperto, randomizzato, di fase 3. Il disegno prevedeva la valutazione di enfortumab vedotin rispetto alla chemioterapia (docetaxel, paclitaxel o vinflunina) in 608 pazienti affetti da carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico, già trattati con un inibitore del PD-1/L1 e chemioterapia a base di platino L’endpoint primario era la sopravvivenza complessiva (OS) mentre gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza libera da progressione di malattia, il tasso di risposta complessiva, la durata della risposta e il tasso di controllo della malattia.

Inoltre, lo studio ha valutato anche sicurezza/tollerabilità del trattamento e impatto sulla qualità della vita. Nello specifico, lo studio ha confrontato pazienti adulti (n= 608), di questi 301 in trattamento con enfortumab vedotin hanno ottenuto una sopravvivenza mediana di 3,9 mesi in più rispetto ai restanti 307 trattati con chemioterapia. L’OS mediana è stata rispettivamente di 12,9 contro 9 mesi [hazard ratio=0,70 (intervallo di confidenza [IC] al 95%: 0,56-0,89), p= 0,001].

Negli studi clinici, si sono registrate alcune reazioni avverse in pazienti in trattamento con enfortumab vedotin di cui le manifestazioni più frequenti hanno incluso alopecia, stanchezza, riduzione dell’appetito, neuropatia sensitiva periferica, diarrea, nausea, prurito, disgeusia, anemia, perdita di peso, eruzione cutanea maculo-papulare, cute secca, vomito, aumento della aspartato aminotransferasi, iperglicemia, occhio secco, aumento della alanina aminotransferasi ed eruzione cutanea.
«EV-301», dichiara il prof. Ignacio Durán, M.D., Ph.D., Hospital Universitario Marqués de Valdecilla, Spagna, «è il primo studio randomizzato a dimostrare un miglioramento della sopravvivenza complessiva nei pazienti affetti da cancro uroteliale avanzato già trattati con chemioterapia contenente platino e immunoterapia».

Meccanismo d’azione

Enfortumab vedotin è un coniugato anticorpo-farmaco (ADC), primo nella sua classe, diretto contro la nectina-4, una proteina presente sulla superficie delle cellule, altamente espressa nel tumore della vescica . I dati non clinici suggeriscono che l’attività antitumorale di enfortumab vedotin sia dovuta al legame con le cellule che esprimono nectina-4, cui segue l’internalizzazione e il rilascio dell’agente antitumorale monometil auristatina E (MMAE) nella cellula, impedendone la riproduzione (arresto del ciclo cellulare).
In sinergia i due fattori determinano la morte cellulare programmata (apoptosi). Enfortumab vedotin è il primo coniugato anticorpo-farmaco autorizzato nell’UE, in Islanda, Norvegia e Liechtenstein per il trattamento del carcinoma uroteliale. Il riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) per l’Europa sarà disponibile sul sito web dell’Agenzia europea per i medicinali, all’indirizzo www.ema.europa.eu.

Il carcinoma uroteliale

È la forma più comune di tumore della vescica (all’incirca 90% dei casi) ma può interessare anche pelvi renale, uretere e uretra.
Nel mondo, ogni anno, vengono registrati all’incirca 573.000 nuovi diagnosi di tumore della vescica e 212.000 decessi.
In Europa si stimano, solo per il 2020 204 mila diagnosi di cancro uroteliale nel 2020 e oltre 67 mila morti per malattia.

Fonti bibliografiche

1) Powles T, Rosenberg JE, Sonpavde GP, et al. Enfortumab Vedotin in Previously Treated Advanced Urothelial Carcinoma. N Engl J Med. 2021; 10.1056/NEJMoa2035807

2) Challita-Eid P, Satpayev D, Yang P, et al. Enfortumab Vedotin Antibody-Drug Conjugate Targeting Nectin-4 Is a Highly Potent Therapeutic Agent in Multiple Preclinical Cancer Models. Cancer Res 2016;76(10):3003-13

Francesca Morelli