Il male oscuro è sempre più diffuso. In Europa ne soffrono circa 40 milioni di persone e in Italia circa tre milioni, di cui un milione colpito da forma grave. La depressione maggiore è un disturbo dell’umore caratterizzato da periodi di malessere di almeno due settimane, definiti episodi depressivi, durante i quali si manifestano calo dell’umore, apatia, ridotta capacità di concentrazione, debolezza, modificazioni del ritmo sonno-veglia, alterazioni dell’appetito, pessimismo, sensi di colpa, fino a idee di morte, ideazione suicidaria e tentativi di suicidio. Tutto ciò ha un rilevante impatto sulla vita quotidiana del paziente, sull’utilizzazione dei farmaci, sulla perdita di giornate di lavoro del caregiver.
Azione rapida
Per contrastare questa patologia c’è oggi a disposizione un’arma in più, con una nuova modalità di somministrazione e un nuovo meccanismo di azione. Si tratta di esketamina, un antidepressivo in spray nasale appartenente alla categoria degli antagonisti del recettore n-metil-d-aspartato che, agendo sui circuiti cerebrali del glutammato, è in grado di ripristinare le connessioni tra le diverse aree del cervello.
«La molecola è più efficace delle terapie attualmente in uso», sostiene Andrea Fagiolini, professore ordinario di psichiatria all’Università di Siena e direttore del dipartimento di Salute mentale e organi di senso dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte.
«Infatti, a differenza di altri medicinali, che impiegano diverse settimane per raggiungere l’effetto desiderato, questo farmaco agisce rapidamente sui sintomi depressivi, mantenendo il beneficio nel lungo periodo e riducendo il rischio di ricaduta del 51% nei pazienti con remissione stabile e del 70% nei pazienti con risposta stabile».
Da usare in combinazione
Già approvato nel 2019 negli Stati Uniti e in Europa, il farmaco è ora disponibile anche nel nostro Paese per gli assistiti con disturbo depressivo maggiore che non rispondono agli attuali trattamenti. Prescritto dallo specialista psichiatra, viene somministrato negli ospedali e nei centri di cura, in combinazione con gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (Selective serotonin reuptake inhibitors, Ssri) o con gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (Serotonin and norepinephrine reuptake inhibitors, Snri).
Fare squadra per il bene dei pazienti
Pur essendo in genere ben tollerata, l’assunzione di esketamina può provocare alcuni effetti collaterali. Tra questi si annoverano nausea, giramenti di testa, cefalea, vertigini, sonnolenza, sedazione, agitazione psico-motoria, ansia, episodi di dissociazione, alterazioni dei livelli di attenzione, turbe del pensiero. Di solito tali disturbi sono lievi o moderati e si risolvono in una giornata.
Sono stati anche rilevati incrementi della pressione sanguigna e ciò, nei pazienti predisposti, potrebbe aumentare il rischio di infarto o ictus.
«Il trattamento della malattia depressiva necessita di una maggiore integrazione del sistema che si occupa di salute mentale», conclude Antonio Vita, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Brescia e vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria, «e del coinvolgimento di tutti gli attori scientifici e istituzionali, per fare squadra nell’interesse dei pazienti».
Paola Arosio