Per aiutare chi ha difficoltà nella deglutizione dei farmaci, un team di ricerca del Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con il Brigham and Women’s Hospital, ha sviluppato un gel oleoso che facilita l’assunzione di pillole e compresse e che può essere utilizzato per un’ampia varietà di farmaci non idrosolubili.

I ricercatori hanno valutato una serie di olii vegetali – come olio di sesamo, olio di semi di lino e olio di semi di cotone – unendoli a cere naturali che permettono di variarne la consistenza, come cera d’api e cera di crusca di riso.

A seconda delle proporzioni utilizzate di ingredienti, il gel ottenuto può essere denso come uno yogurt o più morbido, come un frullato proteico. Il prodotto risulta stabile a 40°C per varie settimane e resiste per una settimana a 60°C, inoltre è economico.
Grande importanza è stata data al gusto del gel, fondamentale per favorirne l’accettazione da parte dei pazienti.

Lavorando in collaborazione con un’azienda specializzata in esperienza sensoriale del consumatore, si è giunti a definire che i gel oleosi più adatti a questo scopo sono quelli con gusto neutro, come l’olio di semi di cotone, o quelli con un gusto lievemente nocciolato, come l’olio di sesamo. I gel prodotti sono stati quindi sottoposti a test per valutare l’efficacia del sistema.

Gli autori hanno quindi selezionato tre farmaci non idrosolubili indicati come essenziali dall’OMS per la protezione dei bambini e hanno provato a scioglierli nel gel e a vedere quanta dose può essere così veicolata.
Si parla, nello specifico, di: praziquantel, usato per il trattamento delle infezioni parassitarie; lumefantrine, usato contro la malaria; azitromicina, usato nelle infezioni batteriche.
I test hanno dimostrato che questa soluzione permette di somministrare al paziente la stessa dose che potrebbe assumere con pillole o tavolette, se non di più.

Inoltre, si è visto che questo oleogel può essere usato anche per somministrare farmaci solubili in acqua e questo è un aspetto interessante: se è vero che i farmaci solubili possono essere ridotti in polvere e veicolati con l’acqua, è vero anche che l’acqua deve essere pulita, cosa non sempre possibile nei Paesi a basso reddito.

Al momento i test sono stati condotti solo su animali, ma nei prossimi mesi il team intende far partire un test clinico di fase I (l’approvazione della FDA è già stata ottenuta).
Per favorire la somministrazione delle dosi corrette, il team ha disegnato un dispenser simile a un contenitore per yogurt squeezable, con diversi compartimenti che possono essere utili per separare le dosi. La ricerca è stata finanziata dal Koch Institute Support Grant del National Cancer Institute e dalla Bill and Melinda Gates Foundation.

Stefania Somaré