La colangite biliare primaria è una patologia autoimmune che colpisce i dotti biliari intraepatici, determinando infiammazione cronica e progressiva cicatrizzazione dei tessuti. Nel tempo il fegato può andare incontro anche a cirrosi. Si tratta di una patologia rara, che colpisce tra 0,33 e 5,8 persone ogni 100.000 abitanti, con un rapporto 9 a 1 in sfavore delle donne. L’età di esordio si attesta mediamente tra la quarta e la sesta decade di vita.

Purtroppo, come sottolinea Marco Carbone, professore di Gastroenterologia presso l’Università di Milano Bicocca e consulente epatologo presso il Centro Trapianti di Fegato dell’Ospedale Niguarda di Milano, «un elevato numero di pazienti non risponde ai trattamenti attualmente disponibili o non li tollerano. Questo può comportare una continua progressione della patologia, che potrebbe non essere rilevata fino alla successiva visita del paziente, un intervallo che in alcuni casi può durare fino a 12 mesi».

Per questi pazienti potrebbe presto essere disponibile un nuovo farmaco, elafibranor, che ha ricevuto parere positivo dal Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Il prodotto può essere utilizzato in combinazione con l’acido ursodesossicolico, in pazienti che hanno risposta inadeguata allo stesso, oppure come monoterapia in pazienti che non lo tollerano. Il CHMP ha dato parere positivo anche per un altro farmaco, odevixibat, indicato per il prurito colestasico che caratterizza la sindrome di Alagille, patologia pediatrica. Ora spetta alla Commissione Europea emettere il parere positivo per l’immissione in commercio.  

ELATIVE ed elafibranor

L’efficacia di elafibranor è stata dimostrata dai primi risultati dello studio multicentrico e internazionale di fase III ELATIVE, che proseguirà fino al 2028.

Questi primi risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel novembre 2023. Sono 161, in tutto, in pazienti coinvolti nel lavoro, randomizzati in 2 gruppi: quello di studio, che ha assunto una dose quotidiana di 80 mg del farmaco, e quello di controllo che ha invece assunto un placebo.

Dopo 52 settimane di assunzione, sono stati valutati gli end point biochimici, ovvero livelli di fosfatasi alcalina e birilubina totali, e relativi all’intensità del prurito, uno dei sintomi della malattia.

Gli autori hanno osservato un netto miglioramento per i livelli dei due biomarcatori di progressione di malattia, significativo dal punto di vista statistico, mentre i miglioramenti osservati per il prurito non sono statisticamente significativi. La terapia farmacologica in questi pazienti è fondamentale, ma deve essere affiancata da un attento monitoraggio dei biomarcatori citati prima.

Lo stesso paziente deve essere reso consapevole di questa importanza, perché sono proprio la fosfatasi alcalina e la birilubina a dare indicazioni dell’avanzamento della malattia. 

Sindrome di Alagille e prurito

A differenza della colangite biliare primaria, la Sindrome di Alagille è una patologia genetica che colpisce i soggetti in età pediatrica può interessare anche il fegato che risulta mal formato e presenta dotti biliari ristretti che non consentono il corretto scorrere della bile come conseguenza, questa si accumula nel fegato e provoca cicatrici.

La sindrome di per sé può essere multisistemica e dare problematiche a cuore, reni, occhio, scheletro, apparato endocrino e anche manifestarsi con deformazioni del viso. Uno dei sintomi associati alla malattia è il prurito che può divenire debilitante, rendendo anche difficile il sonno. A questi bambini è dedicato odevixibat, studiato nella sperimentazione clinica ASSERT, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet Gastroenterology & Hepatology nel luglio 2024.

Sono 52 i piccoli pazienti coinvolti, divisi in un gruppo di studio, che ha assunto il farmaco, e uno di controllo che ha invece preso un placebo. I risultati hanno dimostrato miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi per odevixibat rispetto al placebo in termini di gravità del prurito e di tendenza a grattarsi dal basale al mese 6, miglioramenti che sono stati osservati rapidamente e mantenuti durante il periodo di studio… parallelamente, anche i parametri del sonno sono migliorati. Inoltre, si è vista una riduzione della concentrazione sierica degli acidi biliari a fine trattamento. 

Studio: 

Efficacy and Safety of Elafibranor in Primary Biliary Cholangitis. N Engl J Med. 2024 Feb 29;390(9):795-805. Epub 2023 Nov 13. PMID: 37962077

Efficacy and safety of odevixibat in patients with Alagille syndrome (ASSERT): a phase 3, double-blind, randomised, placebo-controlled trial. Lancet Gastroenterol Hepatol. 2024 Jul;9(7):632-645. Epub 2024 Apr 23. PMID: 38670135.