Assegnati a Milano i Bandi Gilead

Innovatività e originalità del progetto: sono state queste le motivazioni con cui 62 ricercatori, ricercatrici e associazioni di 31 città italiane, da Nord a Sud del Paese, si sono aggiudicati il premio Bandi Gilead – Fellowship Program e Community Award Program, giunto alla 12° edizione, consegnato oggi a Milano presso l’Istituto dei Ciechi.

Oltre 1.6 milioni di euro complessivi consentiranno lo sviluppo di ricerche nell’area delle malattie infettive (HIV, Infezioni Fungine Invasive), patologie del fegato (epatiti B, C e D; steatoepatite non alcolica), malattie oncologiche (carcinoma mammario) e oncoematologiche (leucemie e linfomi).

I più meritevoli

Tai-chi, onco-estetica e lanaterapia in supporto alle donne con tumore al seno, test HIV a domicilio, screening per le malattie infettive nei pronto soccorso per allargare la diagnosi ad ampie fasce della popolazione, ricerca di nuove modalità di diagnosi e cura del tumore al seno, analisi del DNA finalizzata a un miglior approccio terapeutico ai tumori del sangue, creazione di un network per la presa in carico delle persone sieropositive colpite da tumore.

Non solo ricerca, a destare attenzione della Giuria, una Commissione di esperti indipendenti, sono stati anche i valori umani che sottendono ai progetti: l’inclusione, il supporto psico-emotivo, la “storia” di vita racchiusa in ogni esperienza di malattia o di difficoltà e che hanno guidato nella selezione dei 62 profetti vincitori.

Di questi 5 meritevoli anche del Premio all’etica e 6 di premi speciali, quest’anno dedicati al coinvolgimento attivo del paziente per i Fellowship Program, Growing Horizons e Innovazione Social Friendly per Il Community Award Program. Progetti che sostengono due valori fondamentali per Gilead: la ricerca italiana (Fellowship) e delle Associazioni di pazienti e organizzazioni del terzo settore (Community), promotrice di salute del Paese, individuale e collettiva, nell’ambito delle malattie croniche.

La ricerca per gli italiani

Fondamentale e indispensabile: sono gli aggettivi che qualificano il senso e il valore della ricerca e delle Associazioni di pazienti per i nostri connazionali, secondo quanto emerso da una indagine condotta da AstraRicerche a settembre 2023, attraverso 1.002 interviste on line su un campione di popolazione tra 18-65enni.

Questi i caposaldi: tre intervistati su quattro (72%), ritengono la ricerca utile, con ricadute importanti sulla propria vita, dei propri famigliari e della collettività (89.6%), con il 44.7% che stima la ricerca italiana a livello internazionale eccellente o molto buona. Fino al 48,6% che considera lo spazio e la natura elementi ispiratori per ricerca per l’uomo e sull’uomo.

Particolare attenzione, secondo gli italiani, dovrà essere prestata alla oncologica, seguita con netto distacco dalle malattie neurodegenerative, leucemie, malattie cardiovascolari e infettive (HIV e AIDA), epatite.

Inoltre, a fronte della scarsità di fondi del sistema sanitario pubblico in Italia e all’estero, il campione intervistato concorda sull’importanza che i contributi alla ricerca medico-scientifica siano sostenuti anche dal privato (industrie farmaceutiche, aziende private non del settore, cittadini attraverso donazioni spontanee o 5×1000, finalizzati anche alla promozione della ricerca in paesi in via di sviluppo.

Alle associazioni pazienti, infine, viene riconosciuta il supporto a pazienti, parenti e caregiver nell’affrontare le patologie, dando ascolto, raccogliendo opinioni, necessità, trasferendo informazioni aggiornate e qualificate.

Viene, non da ultimo, sottolineata la necessità di orientare le scelte delle aziende farmaceutiche verso le concrete necessità e preferenze dei pazienti, creando un rapporto tra il mondo della ricerca scientifica e le aziende farmaceutiche e i pazienti, i parenti, i caregiver stessi.

Progetti avviati

Grazie anche a finanziamenti Gilead alcuni progetti sono già stati avviati sul territorio: fra questi un programma di prevenzione nella città di Milano, a opera di ALA Milano Onlus che offre solidarietà con un gesto, parole, ascolto o con l’offerta di un test gratuito a transgender (ma non solo) che lavorano di notte sulle strade della città.

Un percorso di cura a pazienti affetti da epatite C conseguita a seguito di esperienze di tossicodipendenza, trattati con terapie tra le più innovative ed ad elevata efficacia, messo a punto dalla Fondazione Villa Maraini di Roma o un progetto per particolari forma di linfoma di Hodgkin, partito dall’Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera ARNAS Garibaldi di Catania in collaborazione con l’AIL (Associazione Italiana Contro le Leucemie) territoriale, che ha coinvolto 900 pazienti afferenti da diverse strutture oncoematologiche su tutto il territorio.