Adeguamento della terapia farmacologica in fase preoperatoria

Un servizio di consulto preoperatorio con il farmacista ospedaliero consente di evitare eventi avversi, risparmiando parecchie risorse economiche e aumentando la sicurezza per i pazienti.

Uno dei momenti critici in cui è necessario rivalutare i farmaci assunti da un paziente è la fase preoperatoria, per evitare problemi durante o dopo l’intervento.

Un recente studio spagnolo valuta il rapporto costo/beneficio di un intervento di consultazione con il farmacista ospedaliero, cercando anche di capire quali sarebbero i pazienti che potrebbero beneficiarne maggiormente. L’ospedale ha introdotto il servizio da qualche anno.

Pubblicato su European Journal of Hospital Pharmacy, questo studio retrospettivo è stato condotto nel Hospital General Universitario Gregorio Maranon di Madrid e prende in considerazione 5 anni di attività ospedaliera, periodo durante il quale il servizio di consultazione è stato offerto a 3105 pazienti. Durante i consulti i farmacisti coinvolti, 2 figure part time, hanno valutato l’adeguatezza preoperatoria dei farmaci rivolti a patologie croniche.

Il consulto porta un grande vantaggio economico

Secondo la nuova analisi dei dati, nei 5 anni presi in considerazione sono stati individuati 1179 errori di medicinali, per un totale di 300 eventi avversi evitati. Come si è arrivati a questo numero?

Un team di farmacisti clinici e anestesisti ha assegnato a ogni errore di farmaco individuato una probabilità di determinare un evento avverso. Il team ha anche stimato un costo da associare a ogni evento avverso partendo da dati di letteratura, individuano un range che va da 4124 euro a 6946 euro.

Stando a questa stima, nel quinquennio considerato sono stati risparmiati tra i 1237200 euro e i 2083800 euro. Di contro, la spesa per implementare il servizio è stata di 295710 euro. A conti fatti, quindi, si possono risparmiare dai 4,2 euro ai 7 euro per ogni euro investito nel servizio… il che lo rende decisamente conveniente anche dal punto di vista economico. Ma quali sono i pazienti che maggiormente godono del servizio?

Sei le classi di farmaci più a rischio

Gli autori hanno analizzato il campione per capire quali sono i gruppi terapeutici che sono stati revisionati più spesso, per capire quali pazienti conviene sottoporre a consultazione.

Gli esiti parlano di pazienti in cura con: farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina; farmaci antidiabetici, con l’esclusione dell’insulina. Per scendere nel dettaglio, le eparine a basso peso molecolare pesano sulla prevenzione degli eventi avversi per il 56% del totale.

Importanti anche l’insulina ad azione rapida, gli agenti antitrombotici come gli antagonisti della vitamina K e gli anticoagulanti orali diretti. Quelli citati sono i 6 gruppi di farmaci, e relativi pazienti, che devono essere mandati a consulto con lo specialista in modo prioritario.

Dati i risultati, sarebbe interessante estendere il servizio di consultazione con il farmacista ospedaliero anche in altre realtà ospedaliere, dato che riduce il rischio di eventi avversi, con vantaggi per i pazienti e per le economie degli istituti coinvolti. 

Lo studio: Gómez Costas D, Ribed A, Gimenez-Manzorro A, Garutti I, Sanz FJ, Taladriz-Sender I, Herrero S, Rioja Y, Carrillo A, Herranz A, Sanjurjo-Saez M. Cost-effectiveness of preoperative pharmaceutical care consultations: a 5-year analysis. Eur J Hosp Pharm. 2024 Jul 4:ejhpharm-2024-004222. doi: 10.1136/ejhpharm-2024-004222. Epub ahead of print. PMID: 38964831