Contrarre il Covid in gravidanza comporta un aumento del rischio di ricovero ospedaliero, accesso alla terapia intensiva, ventilazione meccanica, decesso, cui si aggiunge una maggiore probabilità di ipertensione gestazionale, preeclampsia, alterata crescita fetale, parto pretermine. Perciò è opportuno che le donne incinte vengano sottoposte al vaccino.
A confermare la sicurezza di quest’ultimo durante la gestazione è uno studio di coorte osservazionale recentemente pubblicato su The Lancet Infectious Diseases e condotto dai ricercatori del Canadian National Vaccine Safety Network.
Gli studiosi hanno preso in esame 191.699 donne di età compresa tra i 14 e i 49 anni, di cui 5.625 immunizzate con due dosi di vaccino a mRna e incinte, 185.735 immunizzate con due dosi di vaccino a mRna e non gravide, 339 non immunizzate e incinte come gruppo di controllo.
Hanno, quindi, chiesto a tutte le partecipanti vaccinate di segnalare gli eventi sanitari avversi durante i sette giorni successivi a ciascuna dose di vaccino, mentre alle donne non vaccinate e in gravidanza hanno chiesto di registrare eventuali problemi di salute nei sette giorni precedenti la compilazione del sondaggio.
I risultati dello studio
Tra le donne in gravidanza vaccinate, l’11,3% ha riportato un evento sanitario significativo (il 4% dopo la prima dose di vaccino, il 7,3% dopo la seconda). I problemi più comuni sono stati sensazione di malessere, cefalea o emicrania, infezioni delle vie respiratorie.
Tra le donne non gravide vaccinate, il 17,6% ha segnalato un problema significativo (il 6,3% dopo la prima dose, l’11,3% dopo la seconda).
Gli eventi sanitari gravi, che hanno cioè comportato una visita al pronto soccorso o il ricovero in ospedale, si sono rivelati rari (meno dell’1%) sia nelle donne in gravidanza vaccinate, sia nelle donne non in gravidanza vaccinate.
Il 3,2% delle donne gravide non vaccinate ha riportato eventi avversi di salute nella settimana precedente la rilevazione, suggerendo che alcuni dei sintomi sperimentati dalle donne incinte immunizzate potrebbero non essere correlati al vaccino.
Gli eventi avversi più frequenti relativi alla gestazione sono stati aborto spontaneo e feto nato morto, riportati dall’1,4% delle donne vaccinate e dal 2,1% di quelle non vaccinate.
L’impegno degli operatori sanitari
«La vaccinazione contro il Covid-19 tra le donne in gravidanza continua a essere inferiore rispetto a quella delle donne non gravide in età riproduttiva», hanno commentato Sascha Ellington e Christine Olson, rispettivamente epidemiologa e medico dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti.
«Considerati i rischi di malattie significative e di esiti avversi della gravidanza, è necessario continuare a raccogliere e diffondere dati sulla sicurezza e sull’efficacia della vaccinazione contro Sars-Cov-2 durante la gestazione, incoraggiando gli operatori sanitari a promuovere la vaccinazione in tutti i trimestri di gravidanza».
Paola Arosio