Amgen prospetta un cambiamento per i pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC), grazie alla rimborsabilità ottenuta da sotorasib, la prima terapia target orale specifica per questa mutazione in grado di ridurre del 34% il rischio di progressione di malattia e di raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi, offrendo inoltre una migliore qualità di vita rispetto alla chemioterapia.
Il tumore al polmone è un big killer, che fa registrare nel mondo 1,8 milioni di decessi ogni anno (dati AIRC). In Italia si registrano 1300 pazienti con tumore al polmone NSCLC avanzato e mutazione KRAS p.G12C, forma finora affrontata dalla seconda linea di terapia con approccio standard, basato su chemioterapia, e con risultati insoddisfacenti. Nel 2023 si sono annoverate 44.000 nuove diagnosi di tumore del polmone, di cui 30.000 casi negli uomini e 14.000 nelle donne.
L’85% dei casi rientra nella categoria dei tumori NSCLC, che nel 60% dei casi presentano mutazioni genetiche, tra cui quelle a carico di KRAS hanno un’incidenza del 30%.
In particolare, la mutazione G12C pesa per quasi la metà di tutte le mutazioni a carico di KRAS, rappresentando il 12-13% dei casi totali in questo tipo di tumore.
Silvia Novello, direttrice dell’Unità di Oncologia Toracica dell’Ospedale San Luigi di Orbassano (TO) e professoressa ordinaria di Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Torino ha spiegato: “Sotorasib, precursore di una nuova generazione di terapie target per i pazienti con mutazione KRAS p.G12C, riduce del 34% il rischio di progressione della malattia e raddoppia il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi.
Non ultimo, il vantaggio in termini di organizzazione dell’attività nei Day Hospital oncologici”.
In considerazione dell’alto numero di mutazioni identificabili nel tumore al polmone, è importante tracciare il profilo molecolare del tumore.
“La profilazione molecolare è determinante per questa neoplasia e il sequenziamento genico di nuova generazione (NGS – Next Generation Sequencing) consente di caratterizzare simultaneamente tutte le alterazioni in geni differenti, che fungono da marcatori per questa tipologia di pazienti”, ha precisato Umberto Malapelle, professore associato, Dipartimento di Sanità Pubblica, Laboratorio di Patologia Molecolare Predittiva, Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Sulla base dell’identikit genetico, in 5 casi su 10 è possibile accedere a cure mirate, come nel caso dei pazienti con mutazione KRAS p.G12C”.
Il tempo e la qualità di vita sono aspetti centrali per i pazienti che convivono con una malattia ancora non guaribile.
Stefania Vallone, WALCE Onlus, Women Against Lung Cancer in Europe: “sotorasib riduce i tempi necessari per il trattamento perché non obbliga a trascorrere ore in ospedale per la terapia, permettendo ai pazienti di dedicare più tempo alla famiglia, al lavoro, alla vita sociale”.
“KRAS ha rappresentato fin qui una storia di studi infruttuosi lunga oltre 30 anni”, ha ricordato Alessandra Brescianini, direttore medico Amgen Italia. “Sotorasib è il segno tangibile dell’innovazione di cui è portatrice la ricerca farmaceutica.
Questo traguardo è per Amgen il primo passo in un’area terapeutica insidiosa come quella del tumore al polmone non a piccole cellule avanzato. Anche in questa area siamo impegnati a scoprire soluzioni terapeutiche in grado di estendere e migliorare la qualità di vita delle persone che si confrontano con la malattia”.