Il tumore al polmone è, ancora oggi, tra i più aggressivi e difficili da curare: secondo l’ultimo report dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, rilasciato a dicembre 2023, la sopravvivenza a 5 anni di chi riceve diagnosi per questa neoplasia è del 16% negli uomini e del 23% nelle donne. Causa principale di queste basse percentuali è la diagnosi, spesso tardiva, che rende difficile trattare la massa tumorale in modo efficace.
Se si considera che nel 2022 sono state stimate 44 mila nuove diagnosi per questo tumore, si capisce che sarebbe utile poter contare su uno screening, da effettuare sulla popolazione a rischio, così da individuare la neoplasia nelle sue forme iniziali: al momento questo screening non è inserito nel programma nazionale, sebbene esista una raccomandazione positiva nelle linee guida di AIOM.
Al tumore al polmone è dedicato un recente studio condotto dal Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’Usl Azienda Irccs di Reggio Emilia, finanziato in parte con i fondi raccolti con il 5 per 1000. Autrici del lavoro la dottoressa Giulia Gobbi, titolare del progetto, e le dottoresse Valentina Sancisi e Alessandra Grieco.
Pubblicato su “Cell Death and Disease”, lo studio descrive per la prima volta il ruolo della molecola TAZ-AS202 nella progressione del tumore al polmone: sembra infatti che vada a supportare la capacità delle cellule tumorali di migrare e invadere i tessuti circostanti creando metastasi. Per farlo agisce su una serie di geni associati al processo cancerogeno, come quelli delle vie di segnalazione WNT e EPH-Ephrin, queste ultime connesse alla capacità di adesione tra cellule e cellule e tra cellula e substrato.
TAZ-AS202 fa parte degli RNA non codificanti, il cui ruolo è importante anche in altre forme tumorali: si tratta di particelle di RNA che non producono proteine, ma agiscono direttamente sulle cellule bersaglio, nel caso specifico di TAZ-AS202 aumentandone l’aggressività. Il team di ricerca ha innanzitutto osservato che questo RNA non codificante è sovraespresso nelle cellule del tumore ai polmoni, se confrontate con cellule polmonari sane.
Lo studio mostra, inoltre, come questa molecola possa a sua volta regolare la proteina E2F1, responsabile a sua volta della regolazione di EPHB2 e di altre molecole responsabili della migrazione cellulare. Si è anche verificato che la sottoespressione di E2F1 e, di conseguenza, di EPHB1, riesce a ridurre l’aggressività della massa tumorale.
Grazie a una serie di molecole specifiche, ancora in fase di sviluppo preclinico, si potrebbe interferire con il pathway descritto nello studio, probabilmente rallentando la progressione del tumore, il che renderebbe più semplice circoscriverlo e trattarlo. Allo studio ha partecipato anche il gruppo del professor Srinivas Vinod Saladi, dell’Università di Harvard, a Boston.
Lo studio: Gobbi, G., Grieco, A., Torricelli, F. et al. The long non-coding RNA TAZ-AS202 promotes lung cancer progression via regulation of the E2F1 transcription factor and activation of Ephrin signaling. Cell Death Dis 14, 752 (2023). https://doi.org/10.1038/s41419-023-06277-y