Una delle criticità evidenziate dalla pandemia in atto è la possibile carenza in alcuni momenti di farmaci e/o dispositivi, come nel caso di gel idroalcolico e mascherine in primavera e dell’ossigeno più di recente. Nel caso dell’ossigeno, il problema non è stato tanto produttivo (AIFA ha confermato che l’Italia non ha problemi in tal senso) quanto piuttosto dovuto a criticità nel sistema di distribuzione.
Inoltre, quando la maggior parte dei Paesi del mondo è afflitta dalla stessa patologia, può accadere che i produttori abbiano inizialmente difficoltà a rispondere alle richieste in arrivo. Un problema che potrebbe presentarsi anche con i vaccini, in particolare nei Paesi più poveri.

Come affrontare questi momenti di carenza o addirittura indisponibilità? Domenico di Giorgio, dirigente AIFA Area Ispezioni, Certificazioni, Contrasto al Crimine Farmaceutico, ha spiegato il fenomeno durante la sessione del congresso SIFO 2020 dedicata a “Concorrenza nel mercato fuori brevetto, carenze e indisponibilità”: «AIFA investe da anni nella promozione di un approccio più scientifico al tema, che distingua tra problemi produttivi, distorsioni distributive, comportamenti lesivi della concorrenza nelle gare ospedaliere e difficoltà operative locali, di cui si è parlato in queste settimane.
La costituzione del Tavolo Tecnico Indisponibilità, nel 2016, serviva anche a rimarcare questa difficoltà: se non si identificano le diverse radici del sintomo, gli interventi, anche quando sembreranno drastici, risulteranno inefficaci (per esempio, a cosa serve bloccare l’esportazione di un farmaco che è assente dal mercato?)».

La soluzione, secondo di Giorgio, è la “collaborazione trasparente”, in grado di definire gli interventi da portare avanti, condividere le interpretazioni normative e parlare con una sola voce, indispensabile anche per limitare l’impatto della comunicazione, spesso troppo sensazionalistica.

Alessandro D’Arpino, vicepresidente SIFO

In questa collaborazione di esperti rientra anche SIFO, che a inizio pandemia ha, per esempio, colmato la carenza di gel idroalcolici «fornendo le procedure per l’allestimento galenico e mettendo a disposizione delle istituzioni i dati in possesso dei colleghi ai fini di un coordinamento per minimizzare il fenomeno», ha ricordato Alessandro D’Arpino, vicepresidente SIFO.

Stefania Somaré