Utile perché riduce l’invasività su tessuto articolare e tessuti circostanti e la perdita di sangue, oltre a favorire un recupero più rapido, l’artroscopia di spalla è una tecnica chirurgica consolidata ampiamente utilizzata.
L’anestesia più spesso utilizzata è di tipo locoregionale, ma in caso di interventi particolarmente complessi si può optare per un’anestesia generale.
Quale tipo di anestesia è preferibile?
Una metanalisi condotta da un team del Xiangya Hospital, afferente alla Central South University di Changsha (Cina), valuta l’efficacia della combinazione tra blocco nervoso regionale e dexmedetomidina, potente agonista del recettore 2-2-adrinergico che induce una lieve sedazione, favorendo il rilassamento del paziente e riducendo gli stati d’ansia.
Il farmaco è, infatti, in grado di indurre una riduzione del battito cardiaco e della pressione sanguigna. L’uso della dexmedetomidina si è diffuso rapidamente, anche se non vi sono evidenze che ne supportino l’efficacia.
Alcune informazioni sulla revisione
La metanalisi si basa su 10 studi randomizzati, tutti a basso rischio di bias, selezionati a partire da oltre 300, per un totale di 672 pazienti, di età media intorno ai 50 anni. Tra questi, 411 hanno ricevuto il farmaco oggetto dello studio per via intravenosa o perineurale, mentre 261 no.
L’80% degli studi utilizza un blocco sui nervi del plesso brachiale per anestetizzare la spalla; dei restanti, uno studio usa il nervo ascellare/soprascapolare e l’altro un blocco del piano erettore spinale toracico alto. Il blocco nervoso è stato ottenuto per lo più con la ropivacaina, ma uno studio ha usato la levobupivacaina e uno la bupivacaina.
Come spesso accade, i diversi studi usano disegni differenti, concentrandosi su outcome differenti. Gli autori sono comunque riusciti a individuare alcuni punti in comune e a tratte alcune conclusioni relative alla sinergia tra blocco nervoso e dexmedetomidina. Scendiamo nel dettaglio.
I risultati dello studio
Lo studio mette in evidenza la capacità del farmaco di prolungare l’effetto analgesico e ridurre l’uso della morfina nel postoperatorio. Questa riduzione potrebbe essere spiegata da un altro dato interessante: i pazienti che sono stati trattati con la dexmedetomidina presentano valori di scala analogica visuale per il dolore inferiori rispetto agli altri, a 1 ora, 12 ore e 24 ore dall’intervento. Le analisi di sensibilità validano questi risultati.
Lo studio non trova, invece, alcuna differenza negli esiti dati dai diversi farmaci utilizzati in quanto alla durata del blocco motorio e all’evenienza di alcuni eventi avversi, come bradicardia, ipotensione, nausea e vomito, di fatto suggerendo non solo l’efficacia della sinergia studiata, ma anche la sua sicurezza. Lo studio è pubblicato su EFORT Open Reviews.
Lo studio: Lu W, Arthur Vithran DT, Jallow B, Jiang S, Li Y, Wei L, Xiao W. Analgesic effects of dexmedetomidine combined with shoulder nerve blocks before arthroscopy: a meta-analysis of randomized-controlled trials. EFORT Open Rev. 2025 Jul 1;10(7):510-519. doi: 10.1530/EOR-2024-0069. PMID: 40591683; PMCID: PMC12232399.




